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Morto l’arcivescovo emerito Ignazio Cannavò

Un grande uomo e un grande pastore, umile, riservato, paterno. Ne parlano così i suoi confratelli, lo ricordano così i messinesi. Queste qualità lo hanno portato ad essere coccolato fino alla fine, stimato, amato come un maestro, un guida saggia. Tra i suoi fedelissimi p. Salvatore Alessandrà che lo ha accudito fino a questa notte quando il suo cuore un po’ malandato non ha più retto. Da diversi mesi era costretto sulla sedia a rotelle anche se la sua mente era lucidissima fino a qualche settimana fa quando si è improvvisamente aggravato. L’anno scorso il 4 novembre aveva festeggiato con il clero, arrivato nella sua residenza per l’occasione, i suoi 70 anni di sacerdozio. Lo vediamo in queste immagini della Curia. Mons. Ignazio Cannavò è stato vescovo per 27 anni di cui venti alla guida dell’arcidiocesi di Messina. Nessuno può dimenticare il suo volto sereno e sempre conciliante. Nato a Fiumefreddo, laureato in filosofia e teologia, fu consacrato vescovo nel 1970, il 3 giugno del 1977 nel corso del Pontificale della Madonna della Lettera, succedette all'Arcivescovo di Messina, prendendo canonico possesso dell'arcidiocesi e dell'archimandritato del SS. Salvatore. Fu durante il suo episcopato che si realizzò di fatto l’unione delle tre giurisdizioni ecclesiastiche di Messina, Lipari e S.Lucia del Mela con un decreto della Congregazione dei vescovi. Durante i venti anni a Messina mons. Cannavò fu testimone di numerosi fatti storici di rilievo primi fra tutti la visita di papa Giovanni Paolo II per la canonizzazione di S.Eustochia, l’11 giugno del 1988, e la beatificazione, alla Santa Sede, dell’allora venerabile Annibale Maria Di Francia. Mons. Cannavò concluse il suo mandato a 76 anni il 3 giugno del 1997. Di lui i confratelli ricordano l’arguta penetrazione di interpretare pensieri e testi e soprattutto la rettitudine del cuore. Famiglia, giovani e poveri, i tre ambiti privilegiati del suo cammino episcopale da percorrere non a capo della diocesi ma all’interno, umile e partecipe. Un padre attento per i fedeli, un nonno buono per i più piccoli che ha saputo insegnare il Vangelo facendo crescere la chiesa messinese nell’unione e nella fede. Domani sera dopo i suoi funerali ad Acireale le spoglie saranno portate al Duomo di Messina dove mercoledì anche i messinesi potranno dargli l'ultimo saluto.

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