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Ospedale Piemonte, la Lorenzin firma la fusione

Arriverà a Palermo lunedì, massimo martedì, la lettera del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin che dà il parere positivo alla fusione dell’ospedale Piemonte con l’Irccs Neurolesi. A rassicurare in questo senso, gli onorevoli Vincenzo Garofalo e Bruno Mancuso parlamentari di area popolare, che da mesi lavorano su questa vicenda e che conoscono i termini della missiva. Certo l’indirizzo è quello di mantenere il presidio ospedaliero con Pronto Soccorso e reparti annessi e realizzare il grande disegno di struttura di riferimento per la ricerca e la riabilitazione che il Centro Neurolesi Bonino Pulejo porterà avanti. “Abbiamo lavorato, scrivono in una nota Garofalo e Mancuso - con l'obiettivo di dimostrare che la fusione può non solo essere compatibile con il mantenimento del pronto soccorso ma, addirittura, favorire il potenziamento degli aspetti emergenziali”.

Tutto però deve passare per le mani della Regione che dovrà adesso approvare, ed anche in fretta, il famoso ddl Formica Picciolo. Il capogruppo all’Ars del Pdr Beppe Picciolo, si dice ottimista sul fatto che con il concorso dell’intera deputazione regionale messinese si riuscirà a segnare a Palermo il punto decisivo che a suo avviso può rappresentare il rilancio del sistema sanitario cittadino. All’aria di ottimismo che si respira  sul fronte politico si contrappone l’aria di smobilitazione che si vive invece al nosocomio di viale Europa soprattutto dopo la delibera aziendale che ne ha sancito la rifunzionalizzazione ad iniziare dal 10 ottobre con la chiusura del pronto soccorso. L’anticipazione della chiusura rispetto alla data prima annunciata del primo novembre perché non può essere garantito un servizio di emergenza se non ci sono alle spalle le strutture di riferimento che a seguire, secondo i piani, saranno spostate al Papardo. E mentre stamattina al Piemonte si lavorava verso l’organizzazione dei trasferimenti, sul fronte Policlinico la direzione generale ha già comunicato all’assessorato le preoccupazioni di una eventuale utenza raddoppiata al pronto soccorso. 30 mila accessi l’anno non possono raddoppiare della stessa cifra all’improvviso, aumenterebbero in maniera spropositata i tempi di attesa. Anche il Sindaco come massima autorità sanitaria ha pronta una delibera per bloccare la chiusura del pronto soccorso del Piemonte, sollecitata oggi anche dal consigliere comunale Antonella Russo con una nota. Con la salute dei cittadini non si scherza. 

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