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Il 10 ottobre chiude il Piemonte

 L’ultimo turno di guardia inizierà alle 20 di venerdì prossimo e si concluderà alle 8 del mattino di sabato, 10 ottobre. In quel preciso momento, calerà il sipario sul pronto soccorso dell’ospedale Piemonte. E, di fatto, sul “cuore” del nosocomio di viale Europa. Tutto messo nero su bianco e comunicato ufficialmente nella tarda mattinata di ieri dal direttore generale dell’azienda sanitaria Papardo-Piemonte, Michele Vullo, con una nota inviata a tutti i soggetti istituzionali interessati, da Palermo a Messina. Altro che 1. novembre: la decisione, apparsa già definitiva, è stata anticipata e oggi inizia, di fatto, l’ultima settimana di “vita” del Piemonte. A prevedere questa tempistica è il piano operativo esitato dal gruppo di lavoro insediatosi nelle scorse settimane. La riunione decisiva si è tenuta il 23 settembre scorso, presieduta dal direttore presidi ospedalieri Francesca Parrinello. In quell’occasione si è deciso che la prima unità operativa da dismettere sarebbe stato, appunto, il pronto soccorso, da trasferire al Papardo dove, però, in una prima fase saranno utilizzati solo cinque degli otto posti di osservazione breve previsti. I pazienti in osservazione breve che la mattina del 10 ottobre si troveranno al Piemonte, «se non dismissibili – si legge nel verbale – dovranno essere ricoverati, se possibile», al Papardo. Al Piemonte si dovrebbero rendere disponibili 16 posti letto nell’area di Chirurgia e Ortopedia e 6 nell’area Cardiologica, ma «entrambe le aree –ha osservato la Parrinello – se non si eseguono interventi strutturali, non rispondono ai requisiti previsti per l’attivazione di un Hospice». Ad esempio l’unità operativa del piano terra del padiglione 4, oggi adibita a spogliatoi e stanze per gli operatori del 118, è priva «della necessaria autorizzazione all’uso a fini di degenza», non essendo stati eseguiti i lavori prescritti dai vigili del fuoco. Di utilizzabile, dunque, c’è solo la cosiddetta Piastra chirurgica. Per quanto riguarda Ortopedia, tutte le visite ambulatoriali e di libera professione prenotate al Piemonte, dal 10 ottobre verranno ricollocate al Papardo; resteranno al Piemonte solo le visite di controllo ortopediche, già programmate fino al 20 ottobre. Un chirurgo di pronto soccorso verrà garantito al Piemonte fino alla dismissione dei pazienti presenti fino al 10 ottobre. Due posti letti di rianimazione, invece, verranno lasciati al Piemonte per la gestione delle urgenze ostetrico-ginecologiche. Per mantenere il numero di 16 posti letto di rianimazione, vista l’impossibilità strutturale, ad oggi, di aggiungere 6 posti letto al Papardo, è stato proposto di lasciare al Piemonte tutti gli 9 posti al momento presenti, «almeno fino al trasferimento del dipartimento Materno infantile al Papardo». Discorso simile per Cardiologia: il Papardo ad oggi non può accogliere più di 2 posti letto, ecco perché verranno mantenuti gli 8 del Piemonte fino all’adeguamento dei locali, mentre potrà essere trasferita la degenza cardiologica. Una guardia attiva h24 per visite cardiologiche rimarrà comunque in viale Europa. Al Piemonte, invece, verranno trasferite le unità operative di riabilitazione e lungodegenza, nei locali ex chirurgia, ex ortopedia ed ex cardiologia, nel limite dei 22 posti disponibili. «Tutte le attività riabilitative ed ambulatoriali possono trovare allocazione negli spazi del pronto soccorso del Piemonte». Riabilitazione, non pronto soccorso. Il destino è già segnato.

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