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Quei “murales”
della discordia

 Anche la “Street Art” diventa motivo di scontro politico a Palazzo Zanca. Ad accendere la miccia la consigliera comunale del Nuovo Centrodestra Daniela Faranda che, in un’interrogazione, chiede al sindaco di sapere se il Comune abbia o meno utilizzato fondi per la realizzazione dei murales sulle facciate di diversi palazzi cittadini. «La Street Art è ormai riconosciuta come forma d'arte – premette la consigliera –, dunque, i murales eseguiti su beni comunali da writers di fama potrebbero essere sottoposti a vincolo della Sovrintendenza. Come già suggerito dalla sottoscritta in passato, sarebbe stato opportuno che l'amministrazione comunale individuasse siti idonei da dedicare a tale forma di espressione artistica. In questi ultimi mesi in città sono state dipinte, oltre che le pensiline del tram, facciate di edifici pubblici da writers, evidentemente autorizzati dall'Amministrazione; nello specifico, sono stati interessati alla Street Art gli ex Magazzini Generali, la Cortina del Porto, l'edificio del Dipartimento economato alla cortina del porto, pensiline del tram. Tali edifici, nel caso di vincolo della Sovrintendenza, dovrebbero rimanere di proprietà del Comune ed essere valorizzati e in questa operazione di “restyling” sono impegnati cestelli elevatori presumibilmente di ditte private». Alla luce delle difficoltà finanziarie del Comune e dell’assessorato alla Cultura, Daniela Faranda chiede di sapere se «se i “murales” sono stati autorizzati dall'Amministrazione comunale e/o dagli enti preposti e con quali procedure e se sono state impegnate risorse del Bilancio comunale e con quali provvedimenti». Immediata la replica del sindaco Accorinti: «Leggo con stupore i contenuti dell'interrogazione presentata dalla consigliera Daniela Faranda che evidentemente dimostra di essere disinformata in merito alla realizzazione in città di interventi che si propongono di rinnovare lo spazio urbano. Palazzo Zanca ha ospitato infatti diverse conferenze stampa sull’argomento, presiedute dall’assessore alla Cultura Tonino Perna, e anche l’ufficio stampa ha pubblicato diversi comunicati in merito all’iniziativa, riportati dagli organi di informazione. Il Comune di Messina, come è noto, è capofila di una Ats composta anche da Gts Consulting S.r.l., Grafo Editor S.r.l., Europrogetti & Finanza S.r.l. e Sud Dimensione Servizi s.r.l., e quest’anno ha potuto organizzare una rassegna sperimentale di eventi per la costituzione del Centro di Competenza per l’arte e l’architettura contemporanea (Arco), denominata “Ottoeventi”. Ciò è stato possibile in esito alla partecipazione, nell’anno 2010, al bando pubblico della linea di intervento 3.1.3.3 Po-Fesr 2007-2013 “Sviluppo di servizi culturali al territorio e alla produzione artistica e artigianale che opera nel campo dell’arte e dell’architettura contemporanea”, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale della Regione siciliana del 23 luglio 2010. L’intervento presentato dal Comune di Messina ha ricevuto un finanziamento, con fondi interamente della Comunità europea, pari a 650 mila euro (100% dell’importo), quindi senza gravare sui fondi comunali».

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