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Troppi morti in autostrada, quando finirà questa mattanza?

 Il tragico incidente a Capo Alì, verificatosi nella galleria “Noritteddu” della Messina-Catania mercoledì notte, costato la vita al pasticciere 39enne di Letojanni Alessandro Scandura, riapre il discorso sull’incuria perdurante in cui si trovano entrambe le corsie di marcia dell’autostrada, soprattutto i 50 chilometri tra Messina e Giardini Naxos. La galleria “Noritteddu”, che si allunga tra i territori di Alì Terme e Itala, era già diventata tristemente nota agli automobilisti lo scorso anno per una carambola di mezzi con numerosi feriti. Ovviamente non tutti gli incidenti sono riconducibili al dissestato manto stradale, ma è pur vero che viaggiare in quelle condizioni sulla A18 non è il massimo della sicurezza. E fa rabbia perché non si tratta di un problema momentaneo, ma che perdura ormai da anni e del quale la “Gazzetta del Sud” si è occupato a più riprese con servizi, approfondimenti e inchieste. Ma nessuno finora si è premurato ad affrontarlo in maniera seria e definitiva. A dire il vero, da qualche anno si è assistito ad intervenuti a macchia di leopardo per rattoppare alcune buche e sostituire qualche metro di guard-rail. Poco, troppo poco, per rimediare ad una situazione di sfascio e abbandono generalizzato. E questo a tutto discapito di migliaia di automobilisti che percorrono giornalmente una delle più importanti arterie stradali della Sicilia. L’Associazione siciliana a tutela dei consumatori (Codacons) non molto tempo fa era intervenuta con una nota indirizzata alla Procura della Repubblica di Messina, con la quale si chiedeva di verificare se esiste l’ipotesi di reato di attentato alla sicurezza dei trasporti e di disporre il sequestro di quei tratti che rappresentano un pericolo per la sicurezza degli utenti. Il Codacons, tra l’altro, parlava di manto stradale dissestato, buche, vecchi guardrail, illuminazione quasi inesistente in alcune gallerie, mancata potatura delle siepi dello spartitraffico, i cui rami in qualche tratto si allungano fin sulla sede stradale. L’Associazione dei consumatori chiedeva, inoltre, «la sospensione immediata del pedaggio poiché al pagamento della tariffa stradale da parte degli utenti non corrisponde un servizio adeguato». Interventi? Nessuno, a parte, alcuni rattoppi e la sostituzione di qualche lampadina nelle gallerie.

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