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Fatte brillare le 27 ogive di Galati, mare sicuro

Le hanno rimosse e fatte brillare a largo, appese a dei palloni idrostatici con cime di otto metri,  ad un miglio e mezzo dalla costa  ad una profondità di 400 metri, quindi in zona sicura, ma non lontanissima dai binocoli dei curiosi che hanno seguito da casa tutte le operazioni e hanno visto un’esplosione d’acqua alta 50 metri. Gli incursori del Comsubin della Marina Militare, nucleo Sdai Palombari, guidati dal sottotenente di Vascello Marco Presti, arrivati da Augusta con un furgone e un camion con a bordo un gommone, hanno disinnescato  ben 27 ogive di cannone di circa 20 cm di lunghezza e 10 di diametro l’una, risalenti all'ultimo conflitto mondiale e colme ancora di tritolo. A sorvegliare l’area gli uomini della Capitaneria di Porto di Messina a bordo di una motovedetta. Il ritrovamento era avvenuto per caso, lo scorso 5 agosto,  mentre Maurizio Culìci, un appassionato di pesca subacquea, era immerso nello specchio d’acqua  ad una cinquantina di metri a nord del campo sportivo di Galati.

Immediatamente il comandante della Capitaneria Antonino Samiani ha emanato un’ordinanza di divieto di balneazione,  navigazione e  pesca nel raggio di 200 metri. Dopo le verifiche, ieri quindi la bonifica dell'area che adesso torna ad essere sicura, come garantisce anche il consigliere della I circoscrizione Carlo Dainotta che ieri ha seguito tutte le operazioni

 

 

 

 

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