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Messina, quanto vale
lo dirà la categoria

Si ripartirà dalle basi, cioè dal fatto che il proprietario del Messina Pietro Lo Monaco è fortemente intenzionato a vendere per una lunghissima serie di motivi, il primo dei quali la rottura prolungata con la piazza, e che il gruppo Stracuzzi vuole, invece, rilevare il club alle condizioni più opportune e senza svenarsi. Il tutto al netto delle schermaglie che una trattativa del genere comporta. Il nodo è rappresentato dalla massa debitoria che sarebbe totalmente a carico della cordata subentrante.

Molto, se non tutto, è condizionato dalla categoria che il Messina andrà a disputare. Un sacrificio economico può essere ammesso in Legapro, dove si può contare anche su maggiori utili e un appeal superiore. In serie D, invece, accollarsi 600mila euro di debiti, quelli sicuramente certificati e scadenzati, contratti con l’agenzia delle entrate, sarebbe follia, considerato che, poi, ne servirebbero altrettanti per allestire una squadra capace di vincere. Va aggiunto che il reale valore del club, per quanto prestigioso, in quarta serie può oscillare, come deciso indicato dal tribunale di Messina qualche anno fa,  tra i 200 e i 300mila euro e non di più. Ed anche questo è un dato di fatto che sta facendo ragionare il gruppo Stracuzzi.

Per la certezza di disputare il campionato di Legapro, il Messina, non avendo inoltrato domanda di ripescaggio in nessuna forma, anche senza il fondo perduto, sarà costretto ad attendere le sentenze della giustizia sportiva che, si esprimerà, dopo le richieste del procuratore Palazzi.

Si punta alla riammissione che non comporterà costi aggiuntivi ma le decisioni del tribunale di primo grado sono attese nelle prossime settimane.  E in questo contesto è corsa contro il tempo per allestire l’organico per la prossima stagione che comincerà in ritardo, anche abbondante. Già, ma per quale campionato?  La categoria influenzerà anche le scelte. In Legapro, ad esempio, sono necessari in rosa almeno otto giovani nati nel 1994 e seguenti. Allora l’ideale sarebbe ripartire da una base solida, con elementi in grado di ben figurare nelle due serie, per poi integrare alla bisogna. Un lavoro che potrebbe essere affidato al direttore sportivo Fabrizio Ferrigno, corteggiato da molti ma ancora senza squadra.

Proprio Ferrigno, nelle scorse settimane, ha agevolato l’incontro tra, l’allenatore in pectore Arturo Di Napoli ed il suo gruppo e Pietro Lo Monaco. Se ne saprà di più venerdì prossimo, alla resa dei conti, quando al tavolo sarà presente anche l’ex presidente e commercialista Isidoro Torrisi che fornirà le ulteriori delucidazioni sui bilanci al gruppo acquirente.

 

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