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Anche le storie reali hanno un lieto fine

 Una bella storia. Di quelle che non capita spesso di raccontare. Fatta d’impegno, coraggio, determinazione, capacità di guardare oltre l’ostacolo, a piccoli passi, ma concreti. Il Birrificio Messina, i suoi 15 tra lavoratori e lavoratrici, che hanno trasformato in una nuova realtà imprenditoriale una dolorosa vertenza occupazionale (l’ennesimo furto alla città non solo di posti di lavoro ma soprattutto di competenze e speranze), ieri pomeriggio, nel salone degli specchi della Provincia regionale, sono stati protagonisti di una grande festa. La città, i rappresentanti di istituzioni, sindacati, associazioni, imprenditoria, i messinesi che li hanno accompagnati in un percorso complesso, tortuoso, e ancora in divenire, li hanno abbracciati ed hanno vissuto con loro un pomeriggio di emozioni. L’occasione è stata la presentazione delle tre nuove etichette –realizzate da Salvatore Frazzica –che il Birrificio Messina metterà in produzione dal prossimo autunno: la “Doc 15”, birra lager luppolata, la “Cruda Doc 15”, dal gusto fruttato e con i profumi del malto, chiamate così perché si mira a realizzare prodotti di eccellenza, dunque “doc”, e 15 sono i coraggiosi operai/imprenditori che non si sono mai arresi. Ma la punta di diamante è la “Birra dello Stretto”, quella dei messinesi. Per la città, per le loro famiglie sempre presenti, per un lavoro che amano e per alcuni è stato tramandato da generazioni, che non hanno mai mollato. La storia dei 15 del Birrificio Messina è stata riproposta nel video realizzato da Alessandro Turchi e poi spazio alle testimonianze dei tanti rappresentati istituzionali che hanno supportato, seguito, reso possibile la nascita di questa nuova realtà imprenditoriale, durante un emozionante incontro introdotto e moderato dalla giornalista Francesca Stornante. Sono intervenuti Alfonso Cicero, presidente dell’Irsap (Istituto per lo sviluppo delle attività produttive), Damiano Li Vecchi (assessorato regionale alle Attività produttive), il sindaco Renato Accorinti, il segretario generale della Cgil Lillo Oceano, il commissario dell’Ente camerale Franco De Francesco, i deputati regionali Filippo Panarello e Valentina Zafarana, il presidente della Lega Coop Domenico Arena. Un progetto da 3,5 milioni di euro, a partire dal Tfr dei lavoratori, «un modo altro di fare economia – ha detto Gaetano Giunta, della Fondazione di Comunità di Messina, che ha seguito e supportato il percorso di nascita e realizzazione della cooperativa – che diventa relazione, laddove la mera speculazione edilizia fallisce la comunità reagisce e valorizza le sue competenze. Nel piano industriale l’obiettivo iniziale è vendere 50 mila ettolitri di birra, gli ordinativi arrivati hanno già superato la cifra. Questo modo altro di fare economia verrà raccontato anche all’Expo, l’8 e il 9 luglio quando la Fondazione di Comunità sarà ospite del padiglione dedicato al tema “Nutrirsi di giustizia”»

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