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Al via la nuova “macchina” dei rifiuti

 Tra meno di venti giorni MessinAmbiente non ci sarà più. O meglio, non potrà più essere il soggetto incaricato della gestione dei rifiuti, a meno di improbabili proroghe o di provvedimenti regionali che, comunque, non potranno prolungare ancora di molto l’attività della società di via Dogali. Dovrà essere una nuova società ad occuparsi dei rifiuti a Messina e l’amministrazione Accorinti ha stabilito anche quale sarà: l’Amam. E ciò che finora era una dichiarazione d’intenti, punto di partenza del progetto Multiservizi, da martedì prossimo avrà i crismi dell’ufficialità, con una delibera ormai pronta, che la Giunta avrebbe dovuto approvare ieri, salvo rinviare per il prolungarsi dei lavori del Consiglio . Delibera con la quale si prende atto dell’approvazione del piano Aro, per “spedirlo” in consiglio comunale; si approva il piano economico-finanziario della macchina dei rifiuti, la cui sostenibilità e convenienza è “certificata” da una relazione del gruppo di lavoro messo in piedi per l’accorpamento AmamMessinAmbienteAto3; soprattutto si approva il primo contratto di servizio per il settore rifiuti, che verrà stipulato proprio con la “nuova”Amam. Questa sarà, di fatto, la delibera clou della nuova gestione rifiuti, insieme alla modifica dello statuto dell’Amam, ormai pronta. Adesso la domanda è: si arriverà in tempo per il 1. luglio, considerato che il 30 giugno scadrà l’ordinanza di affidamento del servizio di igiene ambientale a MessinAmbiente? «Speriamo di sì – dice l’assessore Daniele Ialacqua – in ogni caso abbiamo contattato la Regione per individuare una soluzione, perché un escamotage si dovrà trovare. Non sono preoccupato perché il servizio si dovrà espletare per forza e sono tanti i comuni che si trovano in questa condizione». Un po’ più preoccupato sembra il liquidatore di MessinAmbiente Ciacci, che nei giorni scorsi ha scritto al Comune (e al prefetto) ricordando che «lo stato di incertezza e l’eventuale assenza di affidamento, alla data del primo luglio, comporterà inevitabilmente l’impossibilità di continuare ad effettuare il servizio di igiene ambientale».

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