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Al Vittorio Emanuele
la prima di
Comme un souvenir

Venerdì in prima assoluta Comme un souvenir, ripensando a Parigie a quello che ha rappresentato nel XX secolo, quale ineludibile punto di riferimento della cultura europea novecentesca; a settembre, Physis, su musiche di Beethoven e  Stravinskij; a gennaio, poi, un omaggio a Maria Callas, voce e personaggio dal fascino unico e irripetibile.

E, alla fine della prossima stagione, nel maggio del 2016, quale ulteriore chicca, l’attesa regia della “Carmen” di Bizet.

Comincia a delinearsi nelle sue differenti forme, e nei suoi diversi momenti, la collaborazione di Micha van Hoecke con il Teatro di Messina, presentata lo scorso dicembre; una collaborazione di grande prestigio - per l’ente e, più in generale, per la nostra città - con uno dei più grandi coreografi e registi del panorama mondiale, che potrebbe porre Messina tra le capitali della danza.

Un progetto biennale, quello che lega il maestro belga alla città dello Stretto, nella quale a partire da febbraio ha tenuto un laboratorio che avrà in Comme un souvenir l’epilogo, il momento finale.

Sarà l’occasione, dunque, per poter ammirare l’ensemble - denominato “Poiesis” – che vi si è formato e che sarà arricchito, nella circostanza, da artisti ospiti come Marta Capaccioli, Rimi Cerloj e Yuri Mastrangeli; con la partecipazione straordinaria di Denis Ganio, tra i più raffinati ballerini degli ultimi decenni, già a lungo protagonista del Balletto di Marsiglia di Roland Petit.

Nel cast trovano posto anche il direttore artistico della Musica dell’ente peloritano, Giovanni Renzo (al pianoforte) e la cantante e attrice messinese Adele Tirante.

I costumi sono del Teatro di Messina, con la collaborazione della stilista catanese Marella Ferrera; le scene di Mariella Bellantone.

Sulle note di Satie e dei più celebri chansonnier d’Oltralpe (da Brel a Trenet, solo per citare due esempi), dunque, van Hoecke - che nella capitale francese giunse con i genitori quando aveva appena dieci anni - intende proporci un viaggio immaginario nella Parigi del secolo scorso, sull’onda e sulla spinta di suggestioni e di ricordi.

 

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