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Tendopoli, D'Uva
chiede soluzione
alternativa

L’ente gestore è cambiato, il trattamento dei migranti per fortuna no. Nella tendopoli del Primo Nebiolo la situazione è la stessa di prima. Da tre giorni la Senis Hosper, il consorzio temporaneo di imprese che gestiva tutti i centri di accoglienza della città, ha lasciato il posto ai trapanesi di Arca e Medical, una cooperativa sociale che ha presentato un’offerta migliore e adesso ha in mano la gestione della struttura. I migranti, ospiti temporanei, raccontano di trovarsi bene. Al di là di qualche piccolo dettaglio che comunque non incide sulla valutazione generale.A verificare la situazione del PalaNebiolo ieri è andato anche il deputato del Movimento CinqueStelle Francesco D’Uva che  è stato anche all’ex caserma di Bisconte, dove ha trovato una situazione altrettanto serena. L’unico appunto che ha potuto fare è legato al numero di letti. Circa 200, divisi in tre stanzoni. Tanti, secondo il portavoce cinquestelle. In realtà, però, il punto chiave e il tema sul quale anche lui ha scelto di spingere è ancora quello della tendopoli del Primo Nebiolo, allestita ormai da un anno e mezzo.

Ieri è stato anche il giorno del consiglio territoriale per l’immigrazione in prefettura. È stata l’occasione per discutere di alcuni dei progetti legati ai migranti, compresi quelli che mirano all’inclusione sociale. Perché l’accoglienza sia vera sotto ogni punto di vista.

 

 

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