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«La Paino Gravitelli non discrimina»

«L’undicesimo Istituto comprensivo non ha mai discriminato i ragazzi diversamente abili che hanno avuto sempre opportunità di integrazione e crescita attraverso progetti d’inclusione individualizzati e attraverso una proficua e attiva collaborazione scuola famiglia». Dal “Paino –Gravitelli”, il cui dirigente scolastico è la prof. Concetta Quattrocchi, arriva la replica alla denuncia della signora Ketty, madre del piccolo Daniel, che aveva affermato di non essere stata informata della gita di un giorno a Ragusa alla quale ha preso parte la classe del ragazzo lunedì scorso e di esserne venuta a conoscenza lo stesso giorno «dopo essere stata informata da un bidello che il ragazzo si trovava da solo in classe». La donna, inoltre, aveva sostenuto che già lo scorso dicembre era stato impedito a lei e a suo figlio di partire per un’altra gita, in quel caso a Caltagirone. Di seguito la replica giunta dalla dirigente Quattrocchi: «All’atto dell’iscrizione il minore non ha alcuna dichiarazione di disabilità, ma disturbi legati alla memoria; poi viste le problematiche registrate già dai primi giorni di scuola, nonostante interventi atti a favorire modalità di apprendimento idonee alle caratteristiche dell’alunno, contattata la famiglia e con il suo assenso, la scuola, sempre attenta e vigile ai problemi degli alunni, attiva la pratica per gli accertamenti verso l’equipe multiprofessionale dell’Unità operativa complessa di “Npi”. Messina Nord. E il 9 gennaio il minore viene dichiarato “Dh”, senza il supporto, per il corrente anno scolastico, di docente specializzato; riguardo alla gita d’istruzione a Ragusa Ibla, deliberata in seno al Consiglio d’Istituto, i genitori sono stati informati tramite comunicazione scritta consegnata a ogni singolo alunno per apposizione firma di adesione, nonché attraverso il sito web; in gita a Ragusa Ibla, come in altre uscite, visite guidate e viaggi d’istruzione, si sono recati ragazzi Dh accompagnati da docenti specializzati e da personale assistente igienico sanitario nei casi specifici, a testimonianza che questo Istituto non discrimina ma educa; il 4 maggio, l’alunno non era solo in classe ma con altri alunni a seguire le attività didattiche; il minore assumendo atteggiamenti tipici del suo disturbo chiedeva del genitore che prontamente veniva avvisato da un collaboratore scolastico, trattandosi di sede distaccata dove non sono presenti gli uffici amministrativi; il regolamento d’Istituto, parte integrante del Pof – prosegue – dà peso alle note trascritte sul registro di classe, e i docenti, in caso di accompagnatori nelle diverse uscite, debbono ispirarsi alla cautela legata alla tutela dei soggetti minori anche con la presenza dei genitori specialmente nel caso specifico privo del docente specializzato». Ma la querelle sembra destinata a non esaurirsi facilmente visto che la signora Ketty, la quale aveva già spiegato di aver richiesto solo recentemente un insegnante di sostegno a causa del peggioramento delle condizioni del figlio, mostra una certificazione dell’Asl, riportante la data della visita eseguita il 10 marzo 2015 e di definizione dell’ 11 marzo (con data di domanda del 13 febbraio), che sostiene di aver consegnato alla scuola, nella quale si legge: «Ai sensi dell'art. 4 della legge 104, la commissione medica riconosce l'interessato portatore di handicap in situazione di gravità». Per quanto riguarda la vicenda di lunedì scorso, la donna sostiene poi che intendeva riferirsi ad un fatto preciso: «Mio figlio era l'unico presente della sua classe, pur trovandosi con compagni di altre classi». Ed avvisa di essersi già rivolta al suo legale di fiducia per la tutela del figlio.

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