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L'omaggio di Iacchetti
a Giorgio Gaber

A dieci anni di distanza dall’ultimo saluto a Giorgio Gaber, Enzo Iacchetti rende omaggio a uno dei più grandi artisti italiani di sempre con uno spettacolo ricco di musica e intrattenimento. “Chiedo scusa al Signor Gaber” già dal titolo evidenzia da un lato l’estremo rispetto con cui Iacchetti si è avvicinato alla discografia di Gaber, “un filosofo del ‘900” come l’ha definito, dall’altro lato rappresenta una reale ammissione di colpa per aver “osato” manipolare alcuni brani storici.
Tre le date della tappa messinese, per questo tour che continua a strappare applausi in tutti i teatri in cui è andato in scena. Prima giovedì 23 aprile, repliche venerdì 24 e domenica 26 aprile. Il brillante Iacchetti salirà sul palco del Teatro accompagnato al pianoforte dal maestro Marcello Franzoso e dai coristi della Witz Orchestra triestina.
Tra i brani più famosi ascolteremo: “Torpedo blu”, “Il Riccardo”, “Com’è bella la città”, “Barbera e champagne”, “L’orgia”, “Trani a gogò”, “La ballata del Cerruti”, “Benzina e cerini”, “Porta Romana”, “Ma pensa te”, tutti eseguiti dal vivo dall’Orchestra del Teatro Vittorio Emanuele, che per l’occasione sarà diretta dal maestro Valter Sivilotti.
Le canzoni sono state rinnovate in una riscrittura arricchita da contaminazioni e da inserti musicali di varie provenienze: dai cori alpini a Jovanotti, fino a Zucchero. La scelta di Iacchetti è stata quella di un’esecuzione non tradizionale, che è stata molto apprezzata dai numerosi estimatori del grande cantautore milanese. Lo stesso Gaber d’altronde ha sempre rappresentato una figura di avanguardia nel panorama culturale italiano.


Giorno 24 aprile, inoltre, in occasione del trentennale della riapertura del Teatro Vittorio Emanuele, verrà distribuito il numero celebrativo della Rivista “Frammenti – Magazine dell’Arte”, eccezionalmente arricchito da un dvd con le immagini della serata del 1985 gentilmente concesse dalla Rai e dalla Rtp, corredate dalle interviste ai direttori artistici di prosa e musica Ninni Bruschetta e Giovanni Renzo, al presidente dell’Ente Maurizio Puglisi e al sovrintendente Antonino Saija, per ricordare quel momento di grande valore per la vita culturale della città. 

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