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Ferrovie, si riapre il fronte di lotta

Otto ore di sciopero e una grande manifestazione per porre al centro dell’agenda siciliana la “vertenza Stretto”. Le organizzazioni sindacali riaprono il fronte di “guerra” con il Governo nazionale e con le Ferrovie dello Stato e proclamano l’astensione dal lavoro per il prossimo 25 marzo. In quell’occasione, si terrà un sit-in – atteso l’arrivo di circa mille tra lavoratori, rappresentanti sindacali e pendolari – davanti alla Prefettura di Messina e un’assemblea pubblica al PalAntonello indetta dalla Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Fast Ferrovie e Ugl Trasporti. Il futuro delle ferrovie in Sicilia con i continui disservizi patiti dai viaggiatori e la questione del traghettamento dello Stretto contro il taglio dei treni a lunga percorrenza sono i temi al centro del direttivo regionale dei lavoratori delle Ferrovie della Fit Cisl che si riunirà stamane a Palermo. Dalle Ferrovie arriva, intanto, la risposta dell’amministratore delegato di Rfi Michele Mario Elia, che intende innanzitutto sgombrare il campo da quella che definisce «la principale ragione dell’attuale polemica: il prossimo 14 giugno, con l’introduzione dell’orario estivo di Trenitalia, nei collegamenti nazionali da e per la Sicilia non cambierà niente. Resteranno le due coppie di Intercity diurni e le due coppie di Intercity notturni con Roma e la coppia di Intercity notturni tra Milano e la Sicilia, tutti con il tradizionale traghettamento». Elia assicura che «si sta lavorando per migliorare il servizio, sia quello regionale sia quello nazionale, da e per la Sicilia. In termini di frequenza, velocità e comfort dei collegamenti. Lo facciamo confrontandoci, com’è giusto che sia, con il committente del servizio regionale, ossia la Regione e con il committente di quello nazionale, ossia il Ministero dei Trasporti. Tutti motivati a realizzare un’offerta ferroviaria più moderna ed efficiente. Va proprio in questa direzione – afferma l’amministratore delegato di Rfi – la decisione di di affiancare, da dicembre scorso, il traghettamento tradizionale sullo Stretto con uno veloce e confortevole gestito da Blueferries. Un potenziamento operativo anche di sabato, domenica e nei giorni festivi». Il ragionamento coinvolge la Regione siciliana «che sta progressivamente assumendo le competenze di committente e finanziatore del servizio ferroviario nell’isola, che finora erano in carico allo Stato. Per questo, stiamo lavorando a una diversa programmazione che prevede nuove corse veloci tra i capoluoghi, con minori fermate intermedie e, quindi, tempi di viaggio ridotti e più competitivi degli attuali e, allo stesso tempo, corse più frequenti a breve raggio, per rispondere in modo più soddisfacente alle esigenze di chi vive intorno ai capoluoghi e nelle aree a elevata domanda. Le ripercussioni positive si estenderanno anche ai collegamenti nazionali. Aumentando frequenza e numero delle corse da e per Messina, aumentano anche le opportunità di collegarsi velocemente con il continente, creando link con i Frecciabianca e i Frecciargento in partenza da Reggio Calabria per Napoli e Roma, e viceversa. In sinergia con le corse veloci di Bluferries si creano quindi le condizioni per avere più collegamenti a valenza nazionale e, soprattutto, più veloci e confortevoli». Ed Elia ribadisce che «ogni decisione sugli Intercity spetta al committente. Il ministro Lupi e tutto il suo staff, in ogni sede, a iniziare da quelle istituzionali, sono stati chiari: nessun impatto sui livelli occupazionali, nessuna scelta che non sia stata prima condivisa con il governo locale. Aggiungo, tutto quel che faremo punterà a facilitare la mobilità turistica e locale e a rendere più attrattivo il trasporto ferroviario. Ripeto: più corse e più veloci e confortevoli». C’è poi il capitolo infrastrutturale: «Puntiamo sull potenziamento delle linee».

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