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Ismett-Pittsburgh
convenzione a rischio

Al banchetto, allestito al Comune per la raccolta firme contro  la revoca dell’accordo tra l’Ismett e l’università di Pittsbrgh, non poteva che esserci lui. L’ultimo trapiantato di cuore a Messina: Gaetano Alessandro il giovane di 42 anni che si dice nato l’anno scorso quando proprio all’Ismett ha ricevuto il cuore compatibile di un coetaneo di Messina. Gaetano forse non sarebbe stato tra noi se non avesse ricevuto l’anno scorso quella telefonata che gli ha cambiato la vita. E da allora la sua vita è una continua battaglia verso tutte le difficoltà che i trapiantati incontrano sul nuovo cammino di analisi e controlli continui. E questo ulteriore taglio lui lo sente sulla sua pelle: Una distruzione delle eccellenze della Sicilia invece di eliminare pezzi di sanità inutili e a volte dannosi. “Giù la mani dall’Ismett” è il titolo del volantino che in questi giorni in Sicilia sta permettendo la raccolta di firme. E oggi, nell’atrio di palazzo Zanca, si sono fermati a sottoscrivere l’appello assessori, consiglieri, semplici cittadini, tutti consapevoli che i risultati del centro dove sono stati avviati tutti i programmi di trapianto di organi solidi (fegato, rene, pancreascuore e polmone) sono paragonabili a quelli dei migliori centri internazionali. Il partenariato tra la Regione siciliana e l’Università di Pittsburg negli ultimi quindici anni ha portato in Sicilia cure di altissimo livello, ha curato oltre 50.000 pazienti, di cui 1.500 trapiantati provenienti da tutto il Mediterraneo. E mentre tutto il mondo lo indica come modello positivo di collaborazione fra pubblico e privato, con l’avvio di esperienze e partenariati analoghi in tutto il mondo dalla Cina all’Irlanda dalla Germania al Canada, la Regione Sicilia sembra intenzionata a chiudere questa esperienza. A Messina una convenzione è stata siglata anche tra l’Ismett e la Cot dove si effettua riabilitazione cardiologica ad altissima intensità.

Marina Bottari

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