Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Alt a Nibali, la Forestale risponde

Nessuna ripicca, nessuna presa di posizione: solo aver fatto rispettare un provvedimento che era in vigore dalle 20 del 31 dicembre, quando per la nevicata che si è manifestata, anche a livello del mare, è arrivato l’ordine di chiudere il tratto di strada che dai 450 metri delle cosiddette Quattro strade conduce ai mille del Santuario di Dinnammare.   Il tratto che Vincenzo Nibali, per tenersi in allenamento anche durante la sua breve vacanza messinese, voleva percorrere. Secondo quanto riferiscono oggi funzionari della Forestale, il vincitore di Vuelta, Giro e Tour, una volta giunto al bivio, ha imboccato la strada provinciale malgrado le transenne, un cartello che indicava il divieto e la pericolosità dell’arteria e, soprattutto, un’auto con a bordo due ispettori. Quest’ultimi, intorno alle 14.30, dopo aver bloccato tutti coloro che intendevano raggiungere il Santuario, tra i quali molti in sella a mountain bike, al passaggio del ciclista che comunque non avevano riconosciuto, gli hanno a voce imposto l’alt. Stando alla loro versione, avrebbe, però, proseguito la marcia. Una volta superata la barriera, i due forestali lo hanno inseguito in salita e una volta raggiunto invitato a fermarsi. Sostengono di non averlo riconosciuto se non quando il ciclista, tolti gli occhiali, si è presentato. Una volta appreso il nome, riferisce l’ispettore che lo ha bloccato, non gli sono stati chiesti i documenti ma è stato solo invitato ad invertire la marcia poiché da li a poco sarebbe iniziato un  tratto di strada ghiacciato e che sarebbe stato pericoloso per la sua e per l’incolumità di chiunque altro. Proprio lungo la stessa arteria nelle ore precedenti le guardie forestali e la polizia di stato avevano avuto il loro bel da fare per riportare ordine dopo una serie di tamponamenti e 4 auto uscite fuori strada. Inoltre, proprio nel momento in cui Nibali stava effettuando la sua scalata alla vetta più alta dei Peloritani, era in corso un sopralluogo dei tecnici della provincia regionale per verificare lo stato della strada. Rimasta chiusa anche oggi ma a partire da Musolino e non più dalle "quattro strade".

"Se Nibali, continuando, fosse caduto, ha concluso l’ispettore che gli ha imposto l’alt, la colpa sarebbe stata comunque della forestale.  E chissà quante polemiche trattandosi di un grande campione di fama mondiale". "Per il futuro, ha dichiarato l’architetto Gustavo Lampi, responsabile delle relazioni esterne della Forestale di Messina, saremo ben lieti di assistere il grande campione quando, in condizioni meteo climatiche buone, vorrà allenarsi sulle strade dei Peloritani. Potremmo fornirgli anche una scorta durante le sue arrampicate, per noi sarà un onore, ma concedere deroghe, a rischio della pubblica sicurezza, non possiamo". La prossima uscita di Vincenzo Nibali sarà il 6 gennaio a Piazza Duomo quando il ciclista messinese, ancora una volta, sarà in prima fila per la pedalata di beneficenza per la ricerca contro   la distrofia muscolare di Duchenne. E sarà questa la migliore occasione per  festeggiare come merita  il campione messinese.

Sulla vicenda Nibali bloccato sui Peloritani interviene anche il presidente dell’assemblea regionale Giovanni Ardizzone: "Non comprendo lo stupore del ciclista davanti a una pattuglia della Forestale che cerca di tutelare la sua sicurezza e quella del territorio”. In un Paese dove i vigili urbani della Capitale si assentano massicciamente per il Capodanno, continua Ardizzone, dovremmo andare orgogliosi di coloro che svolgono il proprio lavoro con senso del dovere e rispetto delle regole. Questi forestali che, pur essendo stati in servizio la notte del 31 dicembre e il primo gennaio per l'emergenza maltempo e per accogliere gli immigrati, la mattina del 2 erano ancora a lavoro".  

Caricamento commenti

Commenta la notizia