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28 arresti per droga a Messina

Una vera holding dello spaccio, un’organizzazione che risulta limitativo definire clan o cosca. Piuttosto una vera e propria attività imprenditoriale con una struttura verticistica che aveva del tutto monopolizzato lo spaccio di droga a Messina. Un anno e mezzo di indagini, con intercettazioni telefoniche ed ambientali nel rione di Mangialupi hanno consentito alla Squadra Mobile di  smantellare il gruppo capeggiato da Alfredo Trovato, fratello di Nino, il boss indiscusso del quartiere. 28 le persone arrestate, delle quali cinque finite ai domiciliari. In manette oltre ad Alfredo Trovato, il suo braccio destro Giuseppe Arena, i fratelli Basilio, Felice e Giovanni Schepis, Angelo Aspri,  Salvatore De Luca e Francesco Tamburella.  Ognuno con un ruolo ben preciso all’interno del gruppo. Agli arresti si è giunti dopo aver monitorato per quasi 20 mesi un impenetrabile violetto di Mangialupi, adiacente ad un noto bar nel quale gli affiliati si ritrovavano e dove i capi accoglievano i clienti per definire la cessione delle partite di droga, spesso notevoli a volte anche al dettaglio. Fra la vegetazione del violetto la Polizia era riuscita a piazzare cimici e microcamere che hanno consentito di  intercettare le conversazioni e filmare gli affiliati che si recavano in quella che può essere considerata a tutti gli effetti la sede operativa dell’organizzazione. La quale si serviva di insospettabili incensurati per il trasporto della droga che arriva prevalentemente dalla locride grazie ai consolidati rapporti fra il clan Trovato e le ‘ndrine del posto. La  organizzazione quasi manageriale del gruppo prevedeva una serie di figure fin qui del tutto sconosciute. Oltre ai boss, agli addetti al taglio della droga, ai procacciatori di clienti, ai corriere ed ai pusher c’erano anche i degustatori. Si tratta di tossicodipendenti che avevano il compito di assaggiare la droga per verificarne la bontà. Questo perchè, spiegavano nelle conversazioni intercettate, l’organizzazione non voleva sfigurare con i clienti  e soprattutto non voleva correre il rischio di perderli. Durante le perquisizioni domiciliari di stamani sono stati sequestrati 600 grammi fra cocaina, eroina e marijuana oltre a 71.000 euro in casa di Alfredo Trovato. I provvedimenti ristrettivi sono stati firmati dal gip Antonino Genovese su richiesta del sostituto della DDA Giuseppe Verzera

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