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Anfass, per la nuova
sede si punta al
Marino di Mortelle

Il timore è che le 40 persone, con disabilità psichica, accudite e seguite dagli operatori dell’anfass dal I gennaio prossimo siano costrette a restare a casa, dovendo rinunciare, quindi, a quelle ore  in compagnia di amici, di svago ma anche di impegno quotidiano  con i propri hobby, di conquista di un minimo di autonomia. Se non si trova una sede alternativa, con tutte le caratteristiche previste dalla legge per svolgervi attività terapeutiche e relazionali, l’asp non rinnoverà la convenzione che permette l’erogazione di fondi necessari per l’esistenza di questo tipo di associazioni senza fini di lucro, ma che in qualche modo devono potersi gestire. Nella sede del Viale Giostra, a Ritiro, ci sono ancora i sigilli, in seguito al sequestro dei locali disposto dalla magistratura per permettere lo svolgimento delle indagini sulla misteriosa morte, il 2 ottobre scorso, di Santino Rende. Il 47enne assistito dall’anfass, è rimasto folgorato da una scossa elettrica in circostanze ancora sconosciute. Trovato in fin di vita nel cortile  della struttura, è spirato il giorno dopo in ospedale. Operatori e assistiti hanno dovuto trasferirsi in un locale reso disponibile dai padri rogazionisti nella sede dell’istituto Sordomuti di Criso Re per l’emergenza,  ma per legge devono trovare un sito idoneo per proseguire le attività. Si sono quindi rivolti a Palazzo Zanca dove i presidenti delle commissioni patrimonio e servizi sociali, Pierluigi Parisi e Donatella Sindoni, sono riusciti a trovare un accordo con i due assessori  Filippo Cucinotta e Nino Mantineo per uno spazio all’interno dell’ex istituto Marino di Mortelle. Adesso è corsa contro il tempo e la burocrazia, mancando l’ultima parola del dirigente comunale.

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