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Più mezzi, più regole: ecco il piano della mobilità

Il trasporto pubblico e i parcheggi. Le aree pedonali e le piste ciclabili. Le ztl e la nuova frontiera dell’infomobilità. Sono tutti tasselli di un unico, grande puzzle chiamato mobilità urbana. Basta che manchi un pezzo, e quel puzzle non sarà mai completo. Ecco perché è solo con una visione univoca dell’insieme che si può raggiungere l’obiettivo di una città più vivibile. E, per dirla con Gaetano Cacciola, «una città è vivibile se al suo interno ci si può muovere liberamente». L’incontro-dibattito organizzato dall’associazione “Indietrononsitorna” ieri mattina ha fornito l’opportunità, per la prima volta, per vederlo tutto insieme, questo puzzle. La sua realizzazione concreta è forse uno degli obiettivi principali dell’Amministrazione Accorinti. Un piano che però, ha sottolineato lo stesso sindaco, passa anche e soprattutto da un cambio di passo, culturale e di mentalità, da parte dei cittadini. Ecco perché assume rilievo una delle tante novità venute fuori dall’incontro di ieri: la task force che da domani vedrà insieme polizia municipale, polizia provinciale e ausiliari del traffico per dichiarare guerra alla sosta selvaggia. Anche “Indietrononsitorna” farà la sua parte: il presidente Rosario D’anna ha lanciato l’iniziativa “Sosta più consapevole”: volontari apporranno sulle auto in sosta “fantasiosa”, come fossero multe, dei volantini con su scritto “Forse non ti sei accorto di non aver parcheggiato male la tua auto... rispetta le regole”. E al rispetto delle regole mira il piano che partirà il 1. dicembre con 8 pattuglie dei vigili urbani, 4 della polizia provinciale e 70 ausiliari, tutti con localizzazioni e compiti specifici. Altra buona notizia: dal 9 dicembre riprenderà, dopo ben quattro anni, il servizio scuolabus, inizialmente per la sola zona sud con 7 mezzi, che verranno implementati. Il costo sarà proporzionato alle fasce di reddito, secondo uno schema simile a quello adottato per le mense scolastiche. Una mobilità urbana efficiente passa da una serie di buone prassi: «Lasciare l’auto a casa e usare le biciclette, lasciare l’auto nei parcheggi e usare i mezzi pubblici. Penso allo Zaera: con 1,70 si parcheggia e si può utilizzare qualsiasi mezzo pubblico per tutto il giorno». Il problema, ha evidenziato il direttore generale dell’Atm Giovanni Foti, è che «tutto intorno ci sono 300 parcheggi gratuiti. Ecco perché bisognerà fare una scelta». Forse istituendo le strisce blu nel perimetro di villa Dante. Buone prassi, ma non solo. Ci vogliono, è ovvio, i mezzi. «Abbiamo trovato un’Atm con solo 15 autobus», l’affondo di Cacciola. E ora? I numeri li dà Foti: «Siamo a 41 bus, con i 15 mezzi di Torino e gli 8 di Milano. Qualcuno li ha definiti pacchi? Lo dico chiaro, se oggi riusciamo a pagare gli stipendi è grazie a questi autobus. I veri pacchi sono i mezzi comprati nel 2007». Non ci si ferma qui: «Entro la fine del 2015 – ha ribadito Cacciola – avremo altri 49 autobus, euro 6, di ultima generazione ed ecologici». Al tempo stesso si punta a recuperare due vetture del tram oggi ferme. Mezzi, regole. E “infrastrutture”. Non solo i parcheggi, multipiano e non («siamo due generazioni indietro rispetto al resto d’Europa», ha detto Cacciola). Piste ciclabili e isole pedonali rimangono una priorità nell’agenda dell’Amministrazione. «Non voglio più sentire – è il monito di Accorinti – frasi del tipo “i messinesi non sanno, i messinesi sono così...”. Ogni popolo può cambiare. Altro che indietro non si torna, noi andiamo avanti. Dove si semina ci sarà futuro. E noi vogliamo un futuro di normalità. Con un obiettivo: un sistema di mobilità unico per l’area dello Stretto» 

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