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Arriva lo scirocco, il porto resta chiuso

I tir continueranno a circolare sulle strade del centro per dirigersi verso gli approdi della rada S. Francesco e della stazione marittima almeno fino all’inizio della prossima settimana. Nella migliore delle ipotesi. Questo perché il porto di Tremestieri resta chiuso in previsione di una nuova ondata di scirocco che potrebbe nuovamente portare della sabbia all’interno del bacino. E dire che proprio questa mattina il segretario generale dell’autorità portuale Francesco Di Sarcina aveva constatato che, almeno per lo scivolo uno esistevano le condizioni per la riapertura. Cioè un fronte di poco più di 45 metri e una profondità media di circa 6.  Comunicate ufficialmente alla guardia Costiera, però, il comandante Antonino Samiani, preferisce prendere ulteriore tempo per evitare che la nuova possibile mareggiata riporti indietro di qualche giorno le condizioni dell’approdo. Ritiene che gli armatori devono rivedere l’organizzazione ogni qualvolta si cambia porto di destinazione, e che ciò va evitato dal momento che non vi è l’assoluta certezza di poterne usufruirne a lungo.  Considerato che, nell’imminente fine settimana, il transito dei mezzi pesanti è ridottissimo, la valutazione sull’apertura dello scivolo uno slitta a lunedì mattina, primo dicembre. A questo punto,   potrebbe essere entrata in azione anche l’impresa aggiudicataria, proprio oggi, dei lavori per il trasferimento della sabbia, al momento solo accalcata all’interno del bacino, verso il litorale di Galati. Operazione, questa, che potrebbe richiedere, per motivi di sicurezza, la chiusura integrale del porto, qualora nel frattempo vi sia stata la possibilità di riaprirlo. Sembra uno scioglilingua, ma è la situazione che ancora una volta si è venuta a creare. E dicembre, il mese durante il quale andrebbero effettuate queste operazioni, non è certo quello che offre le condizioni meteo marine più favorevoli. In costante allarme, invece, anche gli abitanti della vicina frazione di Galati, quella maggiormente colpita dalle mareggiate che hanno eroso a dismisura la costa e minacciano case e attività commerciali. L’opera di ripascimento con la sabbia del porto è una delle contromisure. Per le grandi opere che si potranno mettere in cantiere con i 17 milioni recentemente stanziati dal governo occorrono almeno 6 mesi, mentre per quelle di una prima barriera protettiva, proprio ieri, sono stati presentati i progetti. L'intervento   sarà possibile sfruttando dei fondi residui dell’ordinanza di Protezione Civile. Per l'approvazione del progetto, bisogna attendere la conferenza dei servizi che sarà convocata dal Commissario Straordinario nei prossimi giorni. Come se il vento e le mareggiate siano disposte ad attendere i tempi della burocrazia

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