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Mentre Galati affonda
le Istituzioni litigano

 È corsa contro il tempo per salvare tante case di tante famiglie di Galati: è la via obbligata di un doppio intervento urgente (il ripascimento con la sabbia di Tremestieri ed una barriera di massi posizionata a terra)manon si vede chi avrà la capacità, e non la paura o il gioco dello scaricabarile, di percorrerla come si deve: velocemente, in 15 giorni.A meno di dieci dall’ultima devastante mareggiata non è stato trovato ancora il modo certo per liberare la gestione di questa gravissima emergenza da certi tempi burocratici tipici di una banale situazione ordinaria. Ma c’è di peggio: due interpretazioni di legge antitetiche da parte del Comune da un lato, della Protezione civile regionale e dell’assessore regionale all’Ambiente dall’altro. Tutto questo è intollerabile: lascia il cittadino solo, solissimo. L’opposta interpretazione di legge, che già da tempo covava, è deflagrata nelle riunioni del 12 novembre scorso. In gioco l’articolo 191 del Testo unico sull’Ambiente, relativo alle ordinanze urgenti del sindaco, che pubblichiamo a fianco, con evidenziata la parte che interessa, o no, Galati. Ecco le due versioni. Secondo il sindaco Accorinti, l’assessore Cucinotta, il dirigente Cardia, che oggi chiederanno comunque un parere all’ufficio legale del Comune, solo una dichiarazione di stato di calamità da parte della Regione (invocata già due volte, dal Comune, per Galati) consentirebbe al sindaco di derogare alle norme ambientali che governano gli interventi sulla costa. Mancando tale dichiarazione – improbabile, anche stavolta, che la Regione la conceda – Accorinti, Cucinotta e Cardia giudicano impossibile l’applicazione in tal senso dell’articolo 191, che riguarda le emergenze rifiuti, anche con riferimento al suo inciso iniziale che rimanderebbe solo al normale iter per la dichiarazioni di calamità ed emergenza. Opposto il punto di vista del dirigente della Protezione civile regionale di Messina, l’ing. Manfré, e dell’assessore regionale Maurizio Croce. L’inciso iniziale dell’articolo 191 darebbe pienamente modo, secondo loro, al sindaco, di intervenire d’urgenza in deroga alle norme ambientali, ovvero a protezione della pubblica sicurezza. Se così fosse, in breve, visto che delle somme ci sono già (250.000 euro) l’Amministrazione Accorinti potrebbe superare un balzo i tempi di autorizzazione necessari alla stessa Protezione civile di Messina per ottenere il via libera al doppio intervento urgente di cui Galati ha bisogno: soprattutto per la barriera di massi i tempi si ridurrebbero al minimo. Il nuovo progetto relativo alla barriera a terra, va detto, è in corso di stesura, da parte dell’ing. Fabio Bongiovanni. Se ad affidare i lavori fosse il sindaco d’urgenza – per Croce e Manfré – non si dovrebbe attendere “fino a 60 giorni” per la procedura di “screening” all’Assessorato all’Ambiente. Finito il progetto, si potrebbero affidare i lavori ed aprire i cantieri.

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