Che i vigili del fuoco pagassero l’acqua era un po’ come ipotizzare che noi si debba pagare l’aria che respiriamo. Magari un giorno, con la spending review galoppante, si arriverà anche anche a questo ma fintanto che resterà in vigore una legge del 1941, i vigili del fuoco l’acqua con la quale spengono gli incendi non la dovranno pagare.
Durante la trasmissione In salute il direttore generale dell’Asp Gaetano Sirna aveva sottolineato come i pagamenti delle utenze dei vigili del fuoco che si trovano all’interno dell’ex Ospedale Margherita fossero a carico dei pompieri.
“Noi non siamo morosi “ tuona il comandante provinciale dei vigili Salvatore Rizzo. “ L’acqua i vigili del fuoco non la pagano in tutta italia. Per riempire le autobotti abbiamo usato l’impianto che c’è al Margherita ma deve essere l’amministrazione comunale a fornire per legge l’acqua senza nessun addebito peri vigili.
Quel contatore di cui parla Sirna – dice ancora il comandante – è quello di tutto l’ospedale e per giunta c’erano anche delle perdite che abbiamo segnalato e che sono state sanate. In ogni caso – ribadisce Rizzo – non siamo morosi, paghiamo luce a gas regolarmente, ma la nostra acqua la deve fornire gratuitamente il Comune come avviene alla caserma Bevacqua di via Salandra ed in tutti i distaccamenti d’Italia.
Ma il vero problema non è tanto l’acqua e la bolletta da 80 mila euro, quanto il futuro di quel presidio. Sirna, non certo per il debito per l’acqua, vuole che i Vigili del Fuoco lascino il Margherita- Venti giorni fa ha scritto al comando che ha girato richiesta al Ministero.
Quel che è certo è che Messina non può permettersi di lasciare scoperta una porzione di città che va da Viale Giostra a Villafranca. Al più presto il Comune dovrà trovare una soluzione alternativa che dia loro ospitalità e soprattutto una che non gli voglia far pagare la bolletta dell’acqua.
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