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Uomini che
odiano le donne


di Carmen Currò - Pres. CEDAV

 Siamo esterrefatti: quello che sembrava solo un fenomeno delle altre città, si sta verificando anche a Messina in una escalation incredibile di delitti nei confronti delle mogli, compagne, attuali o ex, che non può lasciarci inerti, senza parole. Il “mostro” è in casa e lo dobbiamo fermare prima che sia troppo tardi. E’ solo di qualche giorno fa la notizia di una accoltellamento di una donna da parte dell’ex convivente. La donna oggi combatte, in un padiglione del Policlinico di Messina per sopravvivere essendosi salvata solo per caso. Sarebbe stato l’ennesimo caso di femminicidio su tutti i mass media nazionali. Il Cedav la donna l’aveva presa in carico ma non era riuscito, per le lungaggini burocratiche dovute alla procedura per gli inserimenti in casa d’accoglienza, a farla andare in tempo utile in una di queste case. Anche ieri è stata una giornata di aggressioni e violenze multiple; ben due donne si sono dovute rivolgere alle forze dell’ordine, quasi per salvare la pelle. I giornali ci hanno già resocontato delle tristi vicende e di qualche arresto. Ma poco ci potranno dire della solitudine, dello sconforto e della paura delle vittime. Questi fatti, dopo che accadono, rimangono fatti privati che non riguardano nessuno. Ci chiediamo, allora, che fare ? Non bastano più solo le parole, la solidarietà e le prese di posizione pubbliche se non si avviano politiche di contrasto alla violenza maschile contro le donne, concertate tra tutti i soggetti che, a vario titolo, sono chiamati a risponderne. A Messina abbiamo firmato un protocollo interistituzionale nel luglio scorso, dopo molti mesi di preparazione di concerto con la Prefettura, per coordinare, con tutti i soggetti interessati, gli interventi di prevenzione e di contrasto alla violenza contro le donne nel territorio. E lo attiveremo a giorni. In Sicilia è il 23% delle donne che ha subito una qualche forma di violenza, come evidenziato dall’Istat e dai Centri antiviolenza delle donne che operano da oltre 20 anni nella Regione. A Messina il dato è empirico ma, dall’osservatorio del Cedav onlus, possiamo dire può essere equiparato a quello regionale. La situazione siciliana è caratterizzata da una carenza strutturale di risorse e di servizi e da un non sufficiente riconoscimento dei Centri antiviolenza. Entro il 30 ottobre la Regione Siciliana dovrà inviare al Governo nazionale la programmazione di dettaglio dei Fondi nazionali per il 2014; ma se questa programmazione della spesa non verrà inviata in tempo, i fondi verranno persi.

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