“Nessun riferimento alla legittimità dell’operato dei consiglieri, ma soltanto preoccupazione istituzionale sul fatto che le frizioni nelle dinamiche dell’aula possano mettere a repentaglio il percorso di risanamento dell’Ente.” Sa tanto di doccia fredda, anche perché arriva dopo un po’ di giorni, la risposta del vice sindaco Guido Signorino al presidente del consiglio comunale Emilia Barrile, che invece aveva suggerito di moderare i toni. A provocare l’avvio della corrispondenza epistolare era stata la famigerata bocciatura della cosiddetta delibera Salva Ato e quindi i successivi commenti dell’assessore al Bilancio sul comportamento dei consiglieri, soprattutto di quelli del Pd. Oggi Signorino rilancia con una nuova lettera che è destinata a far molto discutere l’aula e in cui, sostanzialmente, ribadisce il proprio disappunto per il mancato riconoscimento da parte del consesso (fra l’altro con una presenza in aula molto risicata) dei debiti fuori bilancio e quindi per la consequenziale perdita della possibilità di accesso ad un mutuo da 9milioni di euro. Della lunga nota ciò che ha fatto infuriare maggiormente la presidente è stato il capoverso in cui Signorino, che esprime preoccupazione sul fatto che frizioni d’aula e una bassa presenza di consiglieri possano implicare il blocco dell’attività deliberativa, dichiara che ciò potrebbe far franare l’intero percorso di risanamento finanziario dell’ente attivando una reazione a catena di azioni di rivalsa da parte dei creditori. In tal caso- si legge testualmente- prima ancora delle azioni esecutive sarei pronto- dice il vicesindaco- a dichiarare un default causato non tanto dalla mancanza di risorse, quanto dall’impossibilità di gestire i rapporti con i creditori.
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