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Tomasello non morì
per un malore

Antonino Tomasello il 59enne autista di Messinambiente morì per le conseguenze dell’incidente stradale e non per un malore come qualcuno aveva ipotizzato. E’ quanto si evince dalla perizia depositata in Procura dal medico legale Giovanni Andò al quale il sostituto procuratore Antonio Carchietti aveva conferito l’incarico  di eseguire l’autopsia. Tomasello, la mattina del 3 luglio scorso, era alla guida di una spazzatrice. Non appena dalla Panoramica il mezzo imboccò la discesa del torrente Pace l’uomo perse il controllo. La spazzatrice, secondo quanto raccontarono alcuni testimoni, iniziò a zigzagare. Tomasello cercò disperatamente rigovernarla senza riuscirvi. Il mezzo di Messinambiente sfondò il guarda rail e finì ne greto dopo un volo di alcuni metri. L’autista fu sbalzato fuori dall’abitacolo e morì sul colpo. La Procura aprì un’inchiesta affidando due perizie, una medico legale e l’altra tecnica sulla spazzatrice che non è stata ancora consegnata. Fra le cause dell’incidente,infatti, si ipotizzò il guasto tecnico. Tanto più che un testimone disse di aver visto poco prima Tomasello che controllava il mezzo cose se avesse dei problemi meccanici. Per questa vicenda il sostituto procuratore Carchietti ha iscritto nel registro degli indagati, con l’ipotesi di  reato di omicidio colposo quattro persone: il commissario di MessinAmbiente Alessio Ciacci e i funzionari Natale Cucé, responsabile del Personale, Filippo Marguccio, responsabile dell’Autoparco, e l’ing. Antonino Miloro, direttore tecnico. Adesso la perizia medico legale riduce il campo delle ipotesi avanzate in prima istanza. Il dottore Giovanni Andò, dopo aver elencato le fratture e le lesioni riportate da Tomasello nell’incidente e tenendo conto che l’esame tossicologico non ha evidenziato la presenza di alcol, droghe o farmaci, conclude che è possibile ritenere che il decesso sia esclusivamente ascrivibile alla caduta del mezzo spazzatrice dal viadotto del torrente Pace ed al conseguente impatto di Tomasello al suolo. Anche perché l’esame istologico ha permesso di rilevare l’assenza di patologie vascolari. Esclusa l’ipotesi del malore resta ora da valutare quella del guasto meccanico. Intanto proprio ieri uno dei figli dell’operaio, Salvatore, ha ricordato di aver ricevuto dal sindaco e dai vertici di Messinambiente promesse ancora non mantenute. In particolare l’assunzione nella partecipata. Ora finalmente qualcosa sembra si stia muovendo. Il 22 luglio, il commissario liquidatore Alessio Ciacci ha chiesto all’avvocatura comunale un parere sulla possibilità di assumere uno dei figli di Tomasello, constatate le sue difficoltà economiche. Il primo settembre è iniziata l’istruttoria. Forse siamo sulla strada giusta.
Antonino Tomasello il 59enne autista di Messinambiente morì per le conseguenze dell’incidente stradale e non per un malore come qualcuno aveva ipotizzato. E’ quanto si evince dalla perizia depositata in Procura dal medico legale Giovanni Andò al quale il sostituto procuratore Antonio Carchietti aveva conferito l’incarico  di eseguire l’autopsia. Tomasello, la mattina del 3 luglio scorso, era alla guida di una spazzatrice. Non appena dalla Panoramica il mezzo imboccò la discesa del torrente Pace l’uomo perse il controllo. La spazzatrice, secondo quanto raccontarono alcuni testimoni, iniziò a zigzagare. Tomasello cercò disperatamente rigovernarla senza riuscirvi. Il mezzo di Messinambiente sfondò il guarda rail e finì ne greto dopo un volo di alcuni metri. L’autista fu sbalzato fuori dall’abitacolo e morì sul colpo. La Procura aprì un’inchiesta affidando due perizie, una medico legale e l’altra tecnica sulla spazzatrice che non è stata ancora consegnata. Fra le cause dell’incidente,infatti, si ipotizzò il guasto tecnico. Tanto più che un testimone disse di aver visto poco prima Tomasello che controllava il mezzo cose se avesse dei problemi meccanici. Per questa vicenda il sostituto procuratore Carchietti ha iscritto nel registro degli indagati, con l’ipotesi di  reato di omicidio colposo quattro persone: il commissario di MessinAmbiente Alessio Ciacci e i funzionari Natale Cucé, responsabile del Personale, Filippo Marguccio, responsabile dell’Autoparco, e l’ing. Antonino Miloro, direttore tecnico. Adesso la perizia medico legale riduce il campo delle ipotesi avanzate in prima istanza. Il dottore Giovanni Andò, dopo aver elencato le fratture e le lesioni riportate da Tomasello nell’incidente e tenendo conto che l’esame tossicologico non ha evidenziato la presenza di alcol, droghe o farmaci, conclude che è possibile ritenere che il decesso sia esclusivamente ascrivibile alla caduta del mezzo spazzatrice dal viadotto del torrente Pace ed al conseguente impatto di Tomasello al suolo. Anche perché l’esame istologico ha permesso di rilevare l’assenza di patologie vascolari. Esclusa l’ipotesi del malore resta ora da valutare quella del guasto meccanico. Intanto proprio ieri uno dei figli dell’operaio, Salvatore, ha ricordato di aver ricevuto dal sindaco e dai vertici di Messinambiente promesse ancora non mantenute. In particolare l’assunzione nella partecipata. Ora finalmente qualcosa sembra si stia muovendo. Il 22 luglio, il commissario liquidatore Alessio Ciacci ha chiesto all’avvocatura comunale un parere sulla possibilità di assumere uno dei figli di Tomasello, constatate le sue difficoltà economiche. Il primo settembre è iniziata l’istruttoria. Forse siamo sulla strada giusta.

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