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Il Messina guarda
al mercato per
completare la rosa

Messina punito da una magia di Floriano quando, ormai, tutto lasciava presagire il classico risultato ad occhiali. Recriminare solo sull’episodio negativo non sarebbe, però, il modo giusto di analizzare la partita giocata ieri dai peloritani a Barletta. Gara caratterizzata dalle difficoltà della squadra di Grassadonia a creare, e di conseguenza, a concludere verso la porta avversaria. Il portiere pugliese non è mai stato chiamato in causa, ed è forse questo l’aspetto più preoccupante di un undici che paga il ritardo con cui ha cominciato a lavorare e le poche possibilità di impiegare gli uomini in modo diverso rispetto al solito 3-5-2, la mancanza di gare vere, l’unica col Pontedera è arrivata troppo presto, e, infine, la ristrettezza di un organico che non lascia troppi margini di manovra al tecnico salernitano che, in realtà, conosceva i pericoli a cui sarebbe andato incontro nella partita inaugurale. A tutto ciò vanno aggiunte le assenze, in particolare quella di Corona, e le precarie condizioni fisiche di Bjelnovic e Vincenzo Pepe mentre altri, come Damonte, sono sembrati avulsi dagli schemi e dal gioco corale. Non è, quindi, il caso di aprire processi perché il Messina non è partito con l’obbligo di vincere anche questo campionato. In ogni caso alla società, comunque lungimirante sul piano gestionale, vanno concesse le attenuanti generiche in attesa dell’ultimo giorno di mercato a cui bisogna guardare con fiducia, non per risolvere tutti i problemi ma, quanto meno, per limitarli. Il direttore sportivo Fabrizio Ferrigno ha alcuni colpi in canna che intende sparare. Tre, forse quattro, i nuovi calciatori che il Messina metterà sotto contratto. Un difensore esperto, un esterno sinistro e due attaccanti. I nomi non mancano ma, purtroppo,  sarà il budget  a determinare strategie e scelte. 

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