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Riscossione pedaggi
protesta va avanti

Cas sede Scoppo

Il punto chiave è la mancanza di un confronto, serio e soprattutto ufficiale, con i vertici del consorzio. La protesta dei dipendenti arrivati al quinto giorno di sciopero parte da qui. Dalla mancanza di un dialogo con i rappresentanti dell’azienda. Con il presidente Faraci, che segue una linea non condivisa da alcune sigle sindacali e che non è intenzionato a modificarla. In realtà le sigle in questione – Cub, Ugl e Sla Cisal – rappresentano ormai quasi tutti i lavoratori. E infatti lo sciopero portato avanti in questi giorni ha fatto registrare un’adesione del 96 percento. In realtà un tentativo di confronto c’è stato, ma non ha portato i frutti sperati.

Il problema del dialogo è sicuramente il punto nodale, ma c’è anche un altro tema delicatissimo che poi, di fatto, è il motivo di scontro tra consorzio e agenti tecnici esattori o addetti alla riscossione del pedaggio. Il tema è quello del contratto. Ma anche su questo i lavoratori ci tengono a precisare alcuni passaggi.

I lavoratori sono pronti a continuare a oltranza la protesta. Hanno anche ipotizzato di occupare la sede del consorzio. Di sicuro lo sciopero andrà avanti nelle ultime due ore di ogni turno. Aspettando risposte dal presidente. 

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