Diciotto mesi di concessione della Passeggiata fieristica: in dirittura d’arrivo, perché al momento risulta l’unica, c’è la proposta di un duplice programma di eventi (estivo ed invernale) della società Sud Dimensioni Servizi. In lizza per 18 mesi ci sono tre padiglioni – ex Irrera a mare, 7A e 7B – e la quasi totalità degli spazi aperti. La novità non è ancora certa, quantunque l’istruttoria per l’assegnazione dell’ex Fiera – dopo la proposta di utilizzo degli spazi da parte della società d’eventi –prevedesse il termine finale del 29 maggio per la presentazione di offerte alternative, e nulla ancora ieri era pervenuto all’Authority. Non si può escludere, però, un disguido postale che potrebbe aver bloccato altre offerte purché spedite nei termini. È comunque giunta l’ora di una svolta positiva, sebbene parziale, per i 50.000 metri quadrati di demanio marittimo più belli e sprecati di Messina. Non può essere ancora il cambiamento profondo di un’ape tura al pubblico che coincida con una valorizzazione del fronte a mare degna delle migliori città europee. Ma sarà, più stabilmente, fino al 31 dicembre 2015, una vivace alternativa a quel nulla che tra l’inverno e la primavera s’è impadronito di nuovo della cittadella, sia pure con una valida motivazione. Il degrado che incalza e divora sempre più, mese dopo mese, il portale e gli altri due padiglioni espressioni architettoniche del Razionalismo. Tutto è pronto, all’Autorità portuale, per mettere in gara (5,3 milioni) il progetto di restauro redatto dai professori Lo Curzio, Thermes e Purini, manca sempre e ormai lo si attende in modo spasmodico il via libera all’investimento dal ministero. Ma il nodo dei restauri mancati non esaurisce la questione. Manca ancora, e con una gestione manageriale qualunque essa sia ciò non sarà più possibile, quella cura ordinaria che né l’Authority né il Comune possono garantire ma che è imposta, dall’obbligo che la Passeggiata fieristica sia aperta ai messinesi –non una gabbia sul mare –365 giorni all’anno.
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