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Op. Bocca di Rosa
processo a luglio

Sono in tutto 16 gli imputati che saranno processati il prossimo 15 luglio dai giudici della seconda sezione penale, così come richiesto dal sostituti procuratori Maria Pellegrino ed Antonio Carchietti,  nell’ambito dell’inchiesta antiprostituzione denominata Bocca di Rosa.

La retata scattò il 14 febbraio scorso e portò i Carabinieri  ad arrestare 16 persone. Intercettazioni telefoniche, eseguite per altre vicende giudiziarie, consentirono agli investigatori di scoprire l’organizzazione che da tempo portava avanti l’illecita attività che ha inizio nell’agosto del 2012. Sei le case di appuntamento sparse nell’area centro sud di Messina. Sei luoghi dove venivano fatte prostituire donne di varie nazionalità, prevalentemente italiane. L’accusa per i soggetti che le gestivano, è di induzione, reclutamento, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Ma c’è anche un caso di riduzione in schiavitù con una donna, in stato di debolezza mentale,  barbaramente costretta dal proprio convivente a concedersi ai vari clienti. Un giro di affari modesto, con prestazioni giudicate di basso livello tra i 50 e i 70 euro. Circa 1000 euro al giorno le somme introitate in totale nelle sei case dove le prestazioni venivano concessa da donne tra i 21 e i 50 anni. Fondamentali, oltre alle intercettazioni telefoniche e ambientali anche le collaborazioni delle prostitute e di alcuni clienti che durante il lungo periodo delle complesse indagini sono state sentite dai militari dell’arma.

 

 

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