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Città e crocerismo
il binomio che
non va..in porto

Una zona tagliata fuori da ogni tipo di sviluppo. Una striscia chiusa da un vallo largo come la via del tram. Gli effetti sul commercio della Via Vittorio Emanuele e sull’identità turistica della città sono evidenti. L’imprinting sui croceristi della città è quello di una falce mozzafiato, di un’isola che sfiora il continente ma anche di una “palazzata” che sta morendo. “Sembra quasi che la città chiuda le porte in faccia al turista  - dice la consigliere comunale Maria Perrone in un’interrogazione al sindaco – e proprio l’intera area in prossimità degli approdi si presenta scialba e per di più con poche attività commerciali presenti”. Un primo sostegno a questa’area di frontiera turistica, può venire dal completamento dei lavori di messa in sicurezza della linea tranviaria. Per qualche mese la viabilità della via Vittorio Emanuele è stata ridotta a senso unico proprio per poterli completare, con le fioriere e soprattutto con i passaggi pedonali a chiamata che dovrebbero aiutare i croceristi, i pedoni in genere, ad attraversare la strada più facilmente. Ma quei semafori non hanno mai visto il rosso ed il verde, ma solo quell’arancione che sa di precario. Ora l’assessore Cacciola punta ad anticipare l’avvio parziale del sistema semaforico. Aspettare la fine di tutti i lavori, quelli della zona fiera e quelli che dovranno partire sul Viale San Martino, per mettere in funzione i semafori, rischia di essere un accanimento che può mettere definitivamente ko tutta quest’area di frontiera turistica      

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