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Ecco le tariffe
per chi sceglie
la cremazione

    L’ultima parola sul “Regolamento per la cremazione dei defunti, conservazione e dispersione delle ceneri derivanti dalla cremazione” e sul relativo “tariffario della cremazione”, approvato in Giunta, spetta al consiglio comunale. Chiusa la pratica burocratica, il crematorio realizzato al cimitero Monumentale potrà partire. Periodo previsto fine maggio. Ventinove gli articoli in cui vengono illustrati, normative alla mano, i passaggi da attuare per “dare vita”alla volontà di essere cremati. Una pratica alle nostre latitudini osservata ancora con diffidenza (pur se antichissima), ma che, volendo essere più profani che sacri, garantirebbe sia un risparmio economico per la famiglia del defunto (si elimina il costo per l’acquisto del loculo, sempre che lo spazio ci sia), sia di metri quadri per il Comune. L’impianto di Messina, che grazie agli ultimi interventi ha ottenuto l’autorizzazione non solo per la cremazione di bare in legno dolce, ma anche per quelle rivestite in zinco, è il secondo della Sicilia con Palermo (non sempre funzionante) e il terzo del sud Italia dopo Salerno. Che fino ad oggi ha “raccolto” i lutti (e i relativi incassi) di gran parte del Meridione. Quali i costi della cremazione? Secondo quanto riportato nel regolamento (ricordiamo non ancora definitivo), 380 euro è la tariffa riservata ai residenti, il cui corpo, posizionato in cassa di solo legno, non contiene protesi metalliche; il prezzo sale invece a 680 euro se nel corpo esistono metalli o se lo stesso è stato collocato in cassa zincata. Il supplemento è legato ai superiori costi di gestione e smaltimento dovuti alla presenza di tali materiali. Ulteriore variazione per le salme provenienti da fuori Messina, anche in questo caso con una differenza a seconda, o meno, dell’esistenza di elementi “pesanti”: 547 o 847 euro. La tariffa maggiore, 1.147 euro, la si ha invece per la cremazione di defunti extra residenti, i cui corpi sono stati posizionate in casse con doppio zinco. A poter essere cremati anche i resti mortali, sia di cittadini residenti (304 euro) sia di quelli non residenti (437 euro), con relativi costi per le celle cinerarie. Il regolamento non contempla però solo il quanto, ma anche il dove. Se il defunto ha precedentemente espresso la volontà di far disperdere le proprie ceneri (e quindi di non tumularle né inumarle), ciò potrà avvenire in mare (a 100 mt dalla riva che diventano 500 in periodo estivo); in aree di montagna, come indicato dall’Ispettorato foreste; in aree private o con interramento biodegradabile o con spargimento aereo ad una distanza di almeno 200 metri dai centri abitati; o fuori da Messina. L’intervento di cremazione sarà gratuito per i soggetti indigenti.

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