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Asse Locride-Catania
passando per Messina

Sono sedici le persone raggiunte dal provvedimento cautelare emesso dal Gip di Catania nell'ambito dell'operazione antidroga 'Bitter fruit' della squadra mobile di Catania su un presunto traffico di cocaina tra la Locride e il capoluogo etneo. Un calabrese residente a Roma risulta attualmente irreperibile. Gli arrestati sono: Giovanni Mirabella, di 34 anni, Francesco Bandieramonte, di 33, Alfio Barbagallo, di 55, Pasquale Catanzariti, di 28, di Platì (Catanzaro), Fabio Furnari, di 24, Luciano Francesco Iannuzzi, di 46, Claudio Ioppolo, di 32, di Messina, Cristian Bruno Lo Faro, di 30, Giovanni Marano, di 36, Salvatore Raciti, di 44, Danilo Saitta, di 28, Claudio Giuseppe Scalia, di 25, e Alfredo Titola, di 30. Il provvedimento è stato notificato in carcere a tre indagati già detenuti: Antonino Capilli, di 53 anni, Carmelo Scilio, di 40, e Vittorio Spampinato, di 38. Gli arresti sono stati eseguiti da agenti della squadra mobile delle Questure di Catania, Messina e Catanzaro.

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Le misure cautelari dell'operazione, denominata 'Bitter fruit', accolgono gli esiti di un'attività di tipo tecnico coordinata dalla Dda di Catania e condotta da personale della sezione Antridroga, dalla quale è emersa l'esistenza di un'associazione dedita al traffico di cocaina sull'asse Lazio-Calabria jonica- Catania e allo spaccio di droga nella provincia etnea. Secondo la squadra mobile della Questura di Catania, il promotore sarebbe stato Giovanni Mirabella, detto 'Johnny', che aveva contatti diretti con un calabrese domiciliato a Roma, anch'esso destinatario della misura cautelare, ma attualmente irreperibile, che dalla capitale gestiva i trasporti di stupefacenti dalla Locride a Catania, tramite due corrieri individuati per Pasquale Catanzariti e Francesco Mediatì. A riscontro delle indagini, il 22 ottobre del 2010, la polizia ha arrestato Claudio Giuseppe Scalia che a casa aveva 1,644 chilogrammi di cocaina e 189 grammi di marijuana. Inoltre, il 29 gennaio 2011 è stato arrestato anche Mediatì perché in possesso di 2,2 chili di cocaina. La droga era su un'auto, proveniente dalla Locride, bloccata al casello di Catania dell'autostrada A18. Il gruppo, è emerso dalle indagini, era caratterizzato da due livelli principali: quello di promozione controllo e coordinamento delle attività; e un secondo con compiti di 'raccolta' della domanda sul mercato degli stupefacenti e di riscossione dei pagamenti. (ANSA)

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