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Una riforma ispirata
dai veri “poteri forti”

Il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Maurizio Lupi va avanti sulla strada che, a suo avviso, porterà a una “rivoluzione storica” nel settore della portualità italiana. Le linee essenziali vengono riassunte nel blog di Lupi, riprendendo i contenuti di un’intervista rilasciata lo scorso 2 aprile al Secolo XIX, il quotidiano di Genova, cioè una delle città (tra le altre, Venezia e Catania) che potrebbero beneficiare maggiormente dagli effetti della riforma. Il piano prevede la soppressione delle attuali 24 Autorità portuali e la nascita di 8 super- Authority corrispondenti ai Distretti individuati, tra i quali quello della Sicilia Orientale che vedrà accorpati i sistemi portuali di Messina, Catania e Augusta. Lupi spiega che ogni porto avrà un direttore, scelto tra i funzionari pubblici di maggiore prestigio. L’obiettivo è quello di razionalizzare e sburocratizzare il sistema di governance e di rafforzare i poteri dei Distretti che dovranno essere in grado di reggere la concorrenza internazionale. Ma sono molti gli aspetti poco convincenti di una riforma che, se attuata, rischia di svuotare del ruolo e delle funzioni Messina, il suo porto e l’intero sistema dell’Area dello Stretto.

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