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La città metropolitana
“vale” 80-100 milioni

  Finora quello delle città metropolitane era rimasto un concetto astratto, oggetto di dibattiti ricchi di spunti ma che apparivano, all’uomo della strada, lontani dalla concretezza dell’attualità. Quando però si comincia a parlare di soldi, tanti soldi, ecco che il tema viene visto sotto tutta un’altra luce. Si parla di una cifra tra gli 80 e i 100 milioni di euro. Una fetta della maxi- torta di fondi europei che nel periodo 2014-2020 verrà gestita direttamente dalle quattordici città metropolitane italiane. Queste le ragioni per cui ieri pomeriggio il vicesindaco Guido Signorino è tornato col sorriso sulle labbra da Roma, dove a Palazzo Chigi ha partecipato all’in - contro convocato dai ministri Carlo Trigilia e Graziano Delrio, rispettivamente per la Coesione territoriale e Affari regionali e autonomie locali. I fondi del Pon Città dovranno essere utilizzati su due assi principali: “Smart cities e servizi ai cittadini” e “innovazione ed inclusione sociale”, somme che andranno ad aggiungersi ai fondi Por, di competenza regionale. Esiste il rischio che le Regioni entrino in competizione con le città metropolitane per l’assegnazione dei fondi? Signorino il proprio suggerimento lo ha dato proprio alla conferenza romana: l’istituzione di un “tavolo a tre gambe” per la co-progettazione che includa città metropolitane, Ministero e Regione.

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