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«Quella sera ero
in balcone, ho
sentito l’impatto»

«Quella sera ero affacciato alla finestra di casa. Fumavo una sigaretta. Esattamente alle 2.23 ho sentito un rumore, come di una frenata. Poi una botta violentissima. Successivamente ho sentito muoversi le foglie degli alberi. Mi sono sporto, ma era buio pesto e non ho visto niente. Mi sono accorto, però, che una Peugeot di colore bianco percorreva la bretella dell’uscita della tangenziale di Gazzi a velocità ridottissima. Strano, visto che a tarda notte, i veicoli sfrecciano a tutta velocità». Il romanzo sulla tragica storia di Provvidenza Grassi si arricchisce di un nuovo capitolo. A scriverlo, anzi a raccontarlo, è Giovanni Scivolone, a questo punto è l’unico testimone oculare dell’incidente stradale che sarebbe avvenuto quella maledetta notte del 10 luglio. La rivelazione, ieri sera, nel corso della puntata di “Punto franco”, andata in onda su Rtp. Non c’erano in studio il padre di Provvy. Per motivi di salute, ha dovuto declinare l’invito del conduttore della trasmissione Rosario Pasciuto e e del direttore Lucio D’Amico. Assente anche l’avvocato della famiglia Grassi, Giuseppina Iaria. Scivolone ha rotto il ghiaccio con l’incredibile racconto. Una versione di fatti che avvalora l’ipotesi investigativa principale, cioè quella dell’incidente stradale.

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