Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Anno giudiziario,
il nuovo palazzo
tiene banco

“La fiera delle chiacchiere, dei vaniloqui, una vicenda incredibile, scandalosa”. Il presidente della Corte d’appello Nicolò Fazio ha messo da parte la diplomazia e scelto l’attacco frontale sulla questione del secondo palazzo di giustizia nel giorno in cui si inaugurava l’anno giudiziario. E accanto alle considerazioni sugli storici problemi della giustizia, problemi che vengono da lontano, ha affrontato anche un tema caldissimo in città. Suggerendo la nomina di un commissario straordinario ad acta che sblocchi la situazione e risolva un problema che Messina si porta dietro da 30 anni.

Di altri, problemi, la giustizia ne ha parecchi. Dalla cronica mancanza di risorse alle carenze delle piante organiche di magistrati e personale amministrativo. Il tribunale di Messina ha scoperture del 25 percento, la procura superiori al 20. A Barcellona mancano tre persone e due sono in maternità, a Patti e Mistretta la situazione è altrettando delicata.

Il presidente della Corte d’Appello ha anche affrontato la questione dei tempi della giustizia, della certezza della pena e del sistema carcerario, sottolineando la necessità di adottare misure sostitutive per i reati di minore allarme sociale, da punire con la detenzione domiciliare.

In prima fila nell’aula della corte d’assise, il sindaco Accorinti, in kway rosso con sopra la fascia tricolore. Attorno a lui, meno gente degli anni scorsi, per una cerimonia che è diventata purtroppo un amaro resoconto dello stato di crisi in cui versa il sistema della giustizia a Messina e in generale in Italia.

Una crisi che si può superare solo attraverso una riforma strutturale seria e completa, che tocchi tutti i settori e che consenta di accelerare i tempi della  giustizia. 

Caricamento commenti

Commenta la notizia