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Metroferrovia, “sbloccato”
il megaparcheggio

  La prossima settimana verrà firmato il fatidico atto di transazione tra il Comune e il Consorzio cooperative costruttori di Bologna, soggetto che ha individuato la società disponibile a sostituire quella originariamente aggiudicataria dell’appalto, ma poi fallita. La grande opera, il cui cantiere con le palificate in evidenza è ben visibile dalla via Cannizzaro, all’ingresso della zona falcata, è stata appaltata nel 2008 al costo di circa 7 milioni di euro (direttore dei lavori l’ing. Salvatore Saglimbeni, responsabile del procedimento l’ing. Vito Leotta). In cinque anni è stato eseguito il 70% delle opere e mancano interventi per circa 2 milioni di euro. Il cantiere è chiuso da oltre un anno, durante il quale Palazzo Zanca ha lavorato intensamente per salvare il salvabile, e cioè principalmente per ottenere una prosecuzione dei lavori senza dove procedere ad un nuovo appalto, che sarebbe stato una iattura sia in termini economici (per la necessità di dover riaggiornare i prezzi) sia in termini temporali. L’appalto ha dovuto misurarsi con molteplici difficoltà tecniche, con il sifonamento dei terreni durante gli scavi e con la variante finanziata dalla Regione (2,2 milioni), poi con il problema delle procedure tecniche e burocratiche per un intervento assai delicato in termini di sicurezza, da effettuare tra binari ferroviari in esercizio: in questo quadro, i ritardi sono fioccati e le contrapposizioni economiche pure.

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