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Si naviga a vista
tante polemiche

Sulla Tares la confusione regna sovrana anche a livello politico . Prova ne è che, alla conferenza stampa, convocata dal PD e dal gruppo Felice per Messina, oggi del partito democratico non c’era nessuno, salvo poi sapere dallo stesso ex candidato sindaco Felice Calabrò che il suo incontro con la stampa sull’argomento si svolgerà venerdì. Se poi si aggiunge che l’Udc, presente in altre occasioni ad ogni altra riunione,  ha già detto la propria ieri in un comunicato, è lecito chiedersi che fine abbia fatto l’unità della coalizione. Che la Tares abbia spaccato i fronti pare scontato, ma l’ex coordinatore dei gruppi del centrosinistra, che aveva suggerito, inascoltato anche dai suoi,  di mantenere il  regime di tarsu come la legge permetteva, annuncia  nuove proposte per mitigare il danno alle tasche dei contribuenti Ma intanto il gruppo che porta il suo nome, diretto da Giuseppe Santalco, stamattina, ha spiegato di non volersi giustificare con la città rispetto ad un voto che era necessario per impedire il dissesto, ma di voler esercitare anche i poteri ispettivi e di controllo  che sono propri del consiglio. Quindi con Carlo Cantali e Claudio Cardile  si sono divisi i compiti e hanno effettuato dei sopralluoghi per verificare se però, una volta avviato il procedimento)  adesso la macchina funzioni . Cioè che il servizio possa essere svolto a dovere e le opportunità per la scontistica vengano garantite a tutti. Neanche a dirlo: sull’autoparco di Messinambiente Santalco ha raccontato, ovviamente, le stesse cose che il commissario liquidatore Armando Di Maria stava spiegando alla commissione presieduta da Rita La Paglia due porte più in là. Non ci sono i fondi per comprare nuovi mezzi, sono tutti vecchi e guasti. Così come i cassonetti:  ce ne sono soltanto 1200,  ne mancano ben  2000 per essere quasi a regime e la metà di quelli esistenti è inservibile. Santalco chiede quindi alla giunta di informare al più presto l’aula su cosa intenda fare per chiudere il capitolo Messinambiente e costituire una nuova società. Per quanto riguarda le isole ecologiche, anche là: niente di nuovo. Non funzionano le bilance, la gente consegna la differenziata,  in cambio di una ricevuta scritta a mano,  senza scontrino elettronico. Come si farà, quando servirà per ottenere lo sconto,  a dimostrare formalmente di essere stati virtuosi? E’ valido un pezzo di carta per la legge? Anche su questo il gruppo Felice per Messina chiede risposte urgenti all’amministrazione che ancora non ha varato neanche il regolamento per le  riduzioni e le esenzioni. Se sono confusi tutti loro,  figuriamoci i cittadini. 

E a proposito di Tares il consigliere comunale Libero Gioveni ha eseguito un’analisi dei costi del servizio per appurare come si raggiunga la stratosferica cifra di 44 milioni di euro.  Gioveni ha analizzato le spese del periodo  1 ottobre -  31 dicembre 2013 nel quale Messinambiente, dopo aver trovato le porte sbarrate della discarica di Mazzarrà Sant'Andrea, ha conferito i rifiuti nel sito di Motta Sant'Anastasia.

Gioveni ha inviato un’interrogazione al sindaco Accorinti, all’assessore all’ambiente Ialaqua e al commissario liquidatore di Messinambiente Di Maria chiedendo di conoscere nel dettaglio

  1. 1.    tutte le pesature dei rifiuti caricati in ogni singolo mezzo, sia in quelli di proprietà di Messinambiente, sia in quelli della ditta "Seap";
  2. 2.    le caratteristiche e la tipologia dei rifiuti caricati nei singoli mezzi,
  3. 3.    quanti mezzi, giornalmente hanno svolto il servizio partendo per Motta Sant'Anastasia, distinguendoli fra quelli di Messinambiente e della Seap;

          4.    gli importi delle fatture già emesse o ancora da emettere alla ditta "Seap", 

  1. 5.    i dati complessivi dei movimenti risultanti dai formulari di identificazione dei rifiuti.

 

 

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