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Blocco Tir, si
sgonfia la protesta

Col passare delle ore va ridimensionandosi la protesta  degli autotrasportatori annunciata per domani sera con blocchi e presidi su strade, autostrade ed imbarcaderi per cinque giorni. Memori di quanto accadde nel gennaio dell’anno scorso i messinesi già da ieri mattina hanno preso d’assalto i distributori di benzina ed in qualche caso anche i negozi di ortofrutta ed i supermercati. Ma questa volta potrebbe non esserci bisogno delle scorte. Dopo l’accordo raggiunto ieri pomeriggio alla Prefettura di Palermo le sigle sindacali che raggruppano il maggior numero di autotrasportatori, Aias e Forza d'urto, hanno deciso di non aderire al blocco dei Tir. L’impegno dei governi regionale e nazionale ha convinto i leader Richichi e Lampuri a tornare sui propri passi. Non recede di un millimetro invece Mariano Ferro che con il Movimento di Forconi ha confermato l’adesione al blocco nazionale degli autotrasportatori. Con lui ci saranno i Cobas del latte e i comitati riuniti agricoli, sigle minori che non dovrebbero creare grandi disagi al trasporto dei mezzi pesanti e di conseguenza ai cittadini messinesi. Per i Forconi invece le rassicurazioni del governo non sono sufficiente e si preparano a bloccare strade ed autostrade ma anche gli imbarcaderi. Le questure siciliane sono già allertate e pronte a rimuovere i blocchi per impedire che si ripetano le scene dell’anno scorso quando la protesta, ben più alta e che vide l’adesione dell’Aias, paralizzò la Sicilia provocando alla nostra regione danni economici incalcolabili. 

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