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Atm e quel cantiere
di servizio che non piace

Che l’atmosfera non sia delle migliori tra i dipendenti dell’azienda trasporti lo si tocca con mano quotidianamente. L’ultima protesta, seppur, ridotta nel numero dei manifestanti, la scorsa settimana, quando dalle quattordicesime furono decurtati gli acconti corrisposti in precedenza. La realtà è che  l’ultimo stipendio corrisposto è quello di giugno, che quello di luglio sarà pagato nei prossimi giorni e che per pagare quelli dei prossimi mesi, fino a tutto settembre, saranno utilizzati, ed esauriti, i dodicesimi del 2013.   Al momento, quindi, non si sa dove reperire le risorse per le mensilità di ottobre, novembre, dicembre e la tredicesima dell’anno in corso. Il tutto mentre non ci sono novità su alcuni progetti che avrebbero dovuto dare respiro all’azienda di via La Farina. Ferma la pratica per l’acquisto di 25 bus a metano cofinanziati da comune e regione siciliana. Sospesi, inoltre, due bandi: uno, risalente alla gestione Spicuzza, per l’acquisto di 50 mezzi usati per un milione di euro. Non essendo pervenuta alcuna offerta e si sarebbe dovuto andare a trattativa privata, ma allo stato attuale è tutto fermo. L’altro bando prevedeva l’acquisto di 5 minibus da utilizzare nei villaggi periferici. La ditta che doveva fornirli non ha ricevuto le garanzie che chiedeva. A far crescere il malumore, infine, l’annuncio dei cantieri di servizio per disoccupati,   finanziati dalla regione, che in base ai progetti presentati da palazzo zanca, riguardano anche il controllo sui mezzi pubblici.  Sul piede di guerra i contrattisti dell’atm aderenti all’orsa che confidano nell’istituita rete di vendita e verifica su bus e tram affinché le loro ore lavorative passino a 24 a 36 ore.

In questo quadro certamente a tinte fosche, passa quasi in secondo piano il fatto che negli ultimi giorni, dall’autoparco siano usciti mediamente in servizio tra i 30 e i 35 mezzi al giorno con punte di 40.  

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