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Tagli al sostegno,
una vergogna

 I conti non tornano. E non tornano i sentimenti, quelli che una società moderna, per quanto pressata dalle esigenze di bilancio, non dovrebbe mai perdere di vista. Soprattutto se di mezzo ci sono i più deboli e quel mondo della scuola che dovrebbe rappresentare la palestra delle nuove generazioni, ovvero di uomini migliori. E invece come ogni anno i soloni della scuola non sembrano preoccuparsi delle reali esigenze delle famiglie, a cominciare da quelle più in difficoltà. Nei giorni scorsi l’allarme era stato lanciato dal sindacato SFIDA (Sindacato Famiglie italiane diverse abilità) che con una nota del segretario provinciale Maria Vitale Merlo aveva denunciato i tagli effettuati in tema di insegnanti di sostegno. Adesso il sindacato va avanti, invocando l’intervento del prefetto Stefano Trotta, a cui è stato chiesto un incontro. Il rischio più che concreto è che tantissimi studenti disabili si trovino senza un reale sostegno. I numeri nudi e crudi non lasciano spazio a interpretazioni. Nei giorni scorsi, infatti, a seguito della pubblicazione delle disponibilità dei posti di sostegno da parte dell’Ufficio scolastico Provinciale di Messina, il sindacato ha preso atto che l’Ufficio scolastico regionale di Palermo ha decurtato 276 posti di sostegno a fronte di una richiesta dell’Ufficio scolastico provinciale di Messina di 443 cattedre, autorizzandone solo 164. Entriamo nel dettaglio: gli alunni con disabilità in provincia di Messina sono 2.049, di questi 1.169 presentano una connotazione di gravità e per questo motivo hanno diritto al numero massimo di ore, con un rapporto alunni/docenti di 1:1. I docenti di sostegno assegnati sino a oggi a Messina e provincia sono 1.294 (1.130 a cui vanno aggiunti appunto i 164 autorizzati dall’Ufficio scolastico regionale di Palermo). In base alle norme vigenti ben 1.169 sui 1.294 docenti di sostegno dovrebbero essere utilizzati per gli alunni gravi. Per questo motivo resterebbero 125 docenti per garantire il diritto allo studio ai restanti 880 alunni non gravi. Una vera e propria follia.

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