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Insediamento ma
Accorinti tiene banco

“C’è un vento nuovo che soffia su Messina”.  A rubare la scena è lui, anche oggi, il sindaco Renato Accorinti, giacca blu su maglietta rossa Free Tibet, dopo aver giurato, emozionatissimo, chiede al presidente (ancora pro tempore) Emilia Barrile di poter intervenire. E’ il vento del cambiamento, quello che spazza via lo scirocco, quello a cui si riferisce il primo cittadino che, tra gli applausi, lancia un appello, non soltanto ai consiglieri e ai suoi stessi assessori, ma ai cittadini: camminiamo insieme- dice loro- da questo momento dobbiamo prenderci per mano e metterci al servizio di Messina. Il concetto di politica bene prezioso, bene comune,   atto d’amore lo sviscera nuovamente come il giorno della sua elezione, quando era a piedi scalzi sulla sedia nel salone delle Bandiere. Abbiamo un dovere nei confronti di Madre Natura- aggiunge- che ci ha donato  questa splendido lembo di terra, dobbiamo salvare Messina. Il disastro economico non mi spaventa – assicura Accorinti che incoraggia la platea- non dovete preoccuparvi neanche voi, perchè se stiamo uniti ce la faremo. Era entrato fra i primi in aula per dare il benvenuto, da già padrone di casa, a tutti i consiglieri, stringendo loro le mani  e abbracciandoli tutti, come non si era mai visto fare ad un sindaco.  La prima seduta del consiglio comunale dell’era Accorinti si apre con il minuto di silenzio che Emilia Barrile, presidente pro tempore perchè la più anziana per numero di voti riportati, chiede venga dedicato  alla memoria del giudice Paolo Borsellino e della sua scorta. Quindi si procede alla surroga di due consiglieri,  dimissionari l’uno dopo l’altro, della lista Cambiamo Messina dal Basso e cioè lo stesso sindaco Renato Accorinti che aveva fatto posto a Nino Mantineo, nominato assessore alle politiche sociali. Quindi entra in aula la giovanissima Ivana Risitano e le donne  diventano 14, giornata storica anche per questo. Dunque i 40 eletti ad uno ad uno vengono chiamati a prestare giuramento con la stessa formula  che bisticcia ancora ( lo avevamo già notate anni fa) con la grammatica …in armonia- recita- agli interessi della repubblica e della regione…Ma non fa nulla. L’importante è mantenere  la parola… e di questi tempi, più che mai, ce lo auguriamo tutti: che sia fatto l’interesse pubblico e il bene di questa disgraziata città!  

 

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