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Formazione, la Procura
chiede provvedimenti più rigorosi

La Procura chiede provvedimenti più rigorosi nei confronti di sei indagati nell’ambito dell’operazione “Corsi d’oro”. All’indomani della notifica delle 10 misure di custodia cautelare, l’accusa ha proposto appello nei confronti delle decisioni del gip Giovanni De Marco. In particolare, sollecitata la custodia cautelare in carcere nei confronti di quattro indagati finiti ai domiciliari. Proposta, poi, l’emissione di una misura custodiale ai domiciliari a carico di altre due persone indagate: Elena Schirò, moglie del deputato regionale del Pd Franco Rinaldi, e Salvatore Giuffrè. Secondo l’accusa, le condotte reiterate criminose di alcuni indagati meriterebbero una misura cautelare più dura. A questo punto la parola passa al Tribunale del riesame, che deciderà nei prossimi giorni. Intanto, ieri sono stati fissati gli interrogatori di garanzia. Si terranno il prossimo 23 luglio, a partire dalle 9.30, davanti al gip Giovanni De Marco. Saranno sentiti Elio Sauta, sua moglie Graziella Feliciotto, Chiara Schirò, Concetta Cannavò, Natale Lo Presti, Nicola Bartolone, Carmelo Capone, Natale Capone, Giuseppe Caliri e Daniela D’Urso e Carlo Isaja (sospeso per sessanta giorni dall’Ispettorato provinciale del lavoro di Messina).

Dettagli negli articoli che trovate anche oggi sul nostro giornale alle pagine 21 e 22

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