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Accorinti incontra
la gente

Abbracci, pacche sulle spalle, strette di mano. Cose che si fanno tra amici, quando ci si incontra. Non certo con un sindaco. Ma Renato Accorinti è una cosa diversa da tutte le altre. E allora può accadere, anzi accade anche questo. La sua prima volta da primo cittadino tra le casette del rione Cannamele è uno spettacolo inedito della politica tra la gente.Un gruppetto di abitanti sorridenti lo attende e lo accoglie a braccia aperte. Lui saluta tutti, molti ragazzi sono stati suoi alunni alla Enzo Drago. Conosce tutti, perché qui veniva già prima di diventare sindaco. Lo sommergono di affetto ma anche di richieste. Lui mostra grande disponibilità.

Ristabilito l’ordine, la gente del quartiere gli chiede gli interventi più urgenti. Bonificare l’area, pulire le strade, risolvere il problema dell’acqua che era inquinata. E poi degli scarichi a cielo aperto, dei bimbi costretti a giocare nel degrado. La richiesta ricorrente è quella di una casa vera, ma per esaudirla serve l’aiuto della regione. Renato appunta su un foglietto i problemi più urgenti, quelli risolvibili con il supporto di Polizia Municipale, Messinambiente, Ato, tecnici del comune. Ascolta, scrive, cerca di capire. Non promette. Lo farà al momento opportuno, dice. Qui erano abituati ad altri metodi. Che non hanno funzionato. Ora si aggrappano alla sincerità di Accorinti. I soldi sono pochi, la voglia di fare tanta. E se una soluzione c’è, la si troverà tutti insieme. Nella forma è cambiato tutto, la speranza è che cambi anche la sostanza e si risolvano i problemi con i quali la gente di Rione Cannamele deve fare i conti da anni.

 

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