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Francesco e Maria, 28 anni
d’attesa, poi il sì
davanti ad Accorinti

Non capita molto spesso che all’interno della casa circondariale di Gazzi vengano celebrati matrimoni, solo due, in più di dieci anni. Uno di questi proprio ieri mattina. Francesco e Maria hanno deciso di coronare un’unione cominciata 28 anni fa e lo hanno fatto davanti al sindaco Renato Accorinti. E anche per lui si è trattato del primo matrimonio celebrato. Al carcere di Gazzi è arrivato indossando la solita maglietta, blu questa volta, con la scritta emblematica “Free Tibet”, che inneggia alla libertà in un luogo dove essa è sospesa. Ad accompagnarlo il segretario generale, Santi Alligo e la funzionaria del servizio di stato civile, Angela Maria Salvo, che lo hanno coadiuvato nella celebrazione del rito civile. Una battuta prima di entrare per Accorinti che scherzosamente s’è domandato se sarebbe poi potuto uscire, tantissima emozione invece una volta portato a termine il compito istituzionale. «È stato davvero molto intenso, mi sono commosso – ha affermato il sindaco – lui, in sedia a rotelle non riusciva a deambulare, ha ancora alcuni anni da trascorrere in carcere ed ho parlato anche col figlio, un ragazzone alto, giovane e forte». Tanta l’emozione per questa unione, gli sposi sono entrambi di Napoli, Francesco, 51 anni, ne ha ancora 7 da trascorrere nella Casa circondariale di Gazzi, ma ricorderà quello di ieri come un giorno speciale. Maria, 46 anni, è arrivata insieme ai due figli, Daniele di 23 anni e la femmina, più piccola. Radiosa lo era, con i capelli lunghi e scuri, una maglia a fiori ampia e pantaloni neri, felice, nonostante tutto, perché come lei stessa ha affermato senza timidezza di fronte alle tante macchine fotografiche che l’hanno immortalata prima che i cancelli della struttura le si chiudessero alle spalle, «finalmente coroniamo un amore che dura da 28 anni». Una cerimonia intima, come ha riferito anche il sindaco, pochi parenti arrivati dalla città partenopea, e tanta emozione per tutti.

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