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Fiera sempre aperta,
vincono i messinesi

Prove di città normale. Altrove la soddisfazione sarebbe meno intensa, avrebbe il sapore della normalità riconquistata, non di una vera rinascita. Da domani, in coincidenza con due eventi quali la 6. edizione della sempre piu avvincente Messina Marathon col transito dall’entrata laterale di viale Libertà, ed il “Wine and Beer” all’interno, avviene quello che la totalità dei messinesi chiede da decenni: l’apertura permanente della passeggiata più amata. La più ricca in termini di storia, architetture e paesaggio, incastonata nella cornice dello Stretto, e con un arredo che si comincia a tradurre in valore come il sito richiede. Le novità sono quelle di una piazza centrale pavimentata con un’aiuola dal diametro di 2 metri e mezzo, e la composizione a fiori della scritta “Città di Messina” e con una serie di “tagli” semicircolari per fiori e aquiloni; di un percorso di fioriere con essenze aromatiche e di una trentina di sedili moderni disposti asimmetricamente verso il mare e verso i padiglioni, quasi a dire ai Messinesi: potete sedere, godervi il riposo, il paesaggio, i bambini che giocano, non è più solo un piano di calpestio per 15 giorni d’agosto. Sotto i migliori auspici, dunque, su impulso dell’Autorità portuale, la pubblica fruizione delle più rilevanti aree demaniali urbane di Messina diventa un diritto acquisito. Non può dimenticarsi che la data da ricordare, il 19 aprile 2013, è anche frutto della più potente delle accensioni di riflettori che su questo “caso” negli anni ci son state. L’accelerazione impressa a fine anno, dall’occupazione giovanile dell’ex Teatro, per gridare la voglia di arte ed aggregazione libera e spontanea in spazi negati. Ma va dato atto alla nuova gestione di Authority e Comitato portuale di aver intrapreso dall’inizio questo cammino, su cui per quasi 5 anni avevano fallito i predecessori. Insomma, la strada era già questa. Quando il presidente De Simone ed il segretario Di Sarcina si sono resi conto dell’urgenza formidabile di una più ampia riconquista civile, hanno deciso di fare le cose un po’ meno in grande, puntando su tempi celeri. La scommessa è vinta, grazie anche a scelte valide: il protocollo siglato con l’Ordine degli Architetti e la consulenza dell’arch. Teresa Cammara, che ha ideato il Giardino degli Aquiloni. E poi l’indispensabile cura straordinaria del verde, affidata all’impresa Laura Ryolo, il cui effetto può essere notato in tutta la miriade di alberi e di essenze, a cominciare dal salvataggio delle palme. Ora l’Authority dovrà provvedere ora ad un sistema ordinario di irrigazione e controllo. Ecco le tante istanze di concessione o comodato. L’Arte e non solo: dal Museo delle Arti Contemporanee, ideato da Gaetano Giunta, grazie alle collezioni del Parco condiviso con Università e con Soprintendenza, alla prospettiva di far ammirare le antiche Carrozze siciliane della famiglia Molonia che già sono in Fiera. E poi ancora tante proposte dei Canterini Peloritani, dell’associazione Kiklos e del Museo di Gesso, dei parchi giochi, dei prodotti tipici, della gastronomia. E l’ex Irrera?

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