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Torre Faro, via
agli interventi

Via libera, s’interviene. Non subito, sarebbe impossibile, ma si fa sul serio. L’erosione ha azzannato la piazza del borgo di Torre Faro, col muro semipericolante e un bel tratto del marciapiede, tra chiesa madre e Stretto, transennato, e il Comune si è mobilitato per ripristinare le condizioni di sicurezza. Il commissario straordinario del Comune Luigi Croce ha firmato gli atti necessari per far eseguire al più presto la manutenzione dal costo di 35.000 euro: modesta cifra, appure di questi tempi, per come stanno le casse di palazzo Zanca, ogni reperimento di risorse è un mezzo miracolo. Lo ha reso noto il presidente del 6. Quartiere, Enrico Ferrara, cui l’ha comunicato l’ingegnere Antonio Amato, dirigente dell’ufficio urbanizzazioni, che, con il geometra Currò, ha curato la specifica progettazione. A questo punto bisognerà solo attendere i tempi tecnici per l’affidamento a un’impresa. Ma a fare giustamente sul serio, la stagione estiva è quasi alle porte, non è soltanto Palazzo Zanca, ma anche il Genio Civile. L’ingegnere capo Gaetano Sciacca rende noto che la prossima settimana convocherà la conferenza dei servizi tra tutte le istituzioni e gli enti aventi competenze sulle opere che interessano Torre Faro, in quanto parte della Riserva della laguna di Capo Peloro, cui sottoporrà il progetto di una barriera di massi da collocare d’urgenza a terra, lungo l’esiguo arenile di piazza Cavallaro. Quello grosso modo individuabile con i due confini della storica pescheria e del chiosco- ritrovo vicino alla fontana. Il Genio Civile ricorre alla procedura più complessa perché qui, a differenza di quanto avviene per la manutenzione di una struttura esistente, si tratterà d’inserire nella Riserva un elemento nuovo, sia pure a difesa dell’abitato. I massi dovranno essere di rilevanti dimensioni, per contrastare meglio l’azione distruttiva che le mareggiate, perfino l’onda lunga di risacca, potrebbero avere. Come lo squarcio aperto a febbraio alla base del muro, ha purtroppo dimostrato. Non sembra esserci rischio d’intoppi, se non qualche prescrizione per il paesaggio. Tutt’altra cosa sarebbe stata una barriera sommersa. Guai, insomma, se lo “scudo” non fosse posizionato davanti al muro di piazza Cavallaro prima delle mareggiate del prossimo inverno. A proposito di mareggiate, solo chi non frequenta la riviera nord non s’è accorto della graduale avanzata del mare in certi punti critici, tra i più frequentati d’estate come d’inverno. Il tratto più flagellato, e piuttosto “scoperto” anche in termini di progetti, è senza dubbio quello della passeggiata ex Trocadero, laddove il parco giochi, aiuole, palme e panchine accompagnano il tratto più suggestivo della pista ciclabile Ieri, volendo sdrammatizzare, può dirsi che la lama schiumosa dell’onda di risacca “danzava” sulle macerie della pista ciclabile. Crollata tre anni fa e purtroppo ancora a rischio di venire divorata. Vero che il nostro Comune lotta ogni giorno per sopravvivere, ma così come Torre Faro, anche questo tratto di Pace va in qualche modo difeso e tutelato. Se non d’urgenza, al più presto!

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