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Sui pass disabili non
si torna indietro:
«Sono come noi»

Domanda: «Commissario Croce, avete revocato la determina sui pass disabili?». Risposta: «E perché avremmo dovuto?». L’occasione – offerta dalla conferenza stampa sui dati dell’emergenza traffico (vedi pag. 29) – di avere fianco a fianco il commissario straordinario del Comune, unico rappresentante dell’Amministrazione, ed il dirigente alla Viabilità, l’ing. Mario Pizzino, colui che quella determina l’ha “partorita”, è troppo ghiotta. Ma le risposte che arrivano lasciano di stucco: nessun passo indietro, anzi. Piena condivisione di un provvedimento che, quando è stato reso noto da questo giornale, ha generato un vespaio di polemiche e reazioni, sia da esponenti del consiglio comunale che da associazioni e movimenti. Facciamo un breve sunto delle puntate precedenti. La determina in questione è la numero 4 del 5 febbraio 2012, firmata dall’ing. Pizzino. Oggetto: «Procedura per l’assegnazione di spazi di sosta personalizzati per invalidi in zone ad alta densità di traffico». Con questo provvedimento sono stati stabiliti i criteri secondo cui concedere i pass: trovarsi nella condizione di persona invalida con “capacità di deambulazione impedita”; non disporre di uno spazio di sosta privato accessibile nonché fruibile o di altra area di proprietà del nucleo familiare; essere abilitato alla guida con patente speciale; essere in possesso di veicolo munito dei prescritti adattamenti; in alternativa, avere necessità di frequenti spostamenti sul territorio comunale per  motivi di salute, di lavoro o di studio opportunamente documentati; in alternativa, che il veicolo utilizzato appartenga ad un componente lo stesso nucleo familiare del beneficiario». A scatenare le polemiche i passaggi successivi: «La disabilità consistente nella mancanza della vista, ove non associata ad altra patologia che comprometta la deambulazione, non costituisce presupposto per l’assegnazione dell’area di sosta personalizzata». E soprattutto: «Il costo relativo alla realizzazione ed alla manutenzione della segnaletica stradale, sia verticale che orizzontale, di individuazione e delimitazione dello spazio di sosta, nonché la relativa rimozione sono a totale carico del beneficiario ». Sulle prime secondo voci accreditate sembrava che l’intenzione del commissario fosse quella di revocare la determina. Ieri, però, è emerso tutt’altro. «Questa è una polemica inutile, sterile. Non dobbiamo trattare i disabili da persone inferiori, sono persone normali, come noi. Come pago io, pagano loro. E tra l’altro stiamo parlando di costi assolutamente irrisori». Ma proprio perché irrisori, perché non dovrebbe sobbarcarseli il Comune, evitando disagi burocratici a chi ha già tanti problemi? «Così i passaggi burocratici li evitiamo, al contrario». Pizzino? Si è limitato a sostenere che «così controlliamo anche ci ha vere necessità ». Come dire, tanti ne approfittano e, allargando le braccia di fronte ai “furbetti” che, evidentemente, non si ha la capacità di affrontare, si risolve il problema così: facendo pagare tutti. Tanto, «sono come noi».

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