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Crocetta prepara addio
alle Province e vara
reddito di solidarietà

palazzo d'orleans

Non solo l'abolizione delle Province, ma anche un "reddito di solidarietà" pari a mille euro ai "nuclei abitativi" che si avvicina molto al reddito di cittadinanza. Temi che stanno a cuore ai 5 stelle e che il governatore, Rosario Crocetta, ha deciso di portare avanti con forza, nel segno di quel 'modello Sicilia' che piace a Beppe Grillo e che può fare da assist a Pierluigi Bersani nella complicata partita della formazione del nuovo governo a Roma. In Sicilia la maggioranza ha trovato l'intesa sull'abolizione delle nove Province regionali. Dopo un vertice a Palazzo d'Orleans con i capigruppo della sua maggioranza, il governatore, Rosario Crocetta, ha convocato la giunta per scrivere il disegno di legge che sopprime gli enti sostituendoli con liberi consorzi tra comuni, come prevede lo statuto speciale. Il testo dovrebbe arrivare domattina in commissione Affari istituzionali dell'Assemblea, convocata con all'ordine del giorno proprio la riforma degli enti. A favore dell'abolizione si erano già espressi i deputati 5 stelle che avevano anche depositato un apposito ddl in commissione. Una parte dei risparmi sarebbe utilizzata per finanziare il reddito minimo di cittadinanza, per una spesa di circa 130 milioni di euro, 12 milioni derivanti dal taglio del costo delle indennità per presidenti, assessori e consiglieri. Crocetta spiega che i dipendenti delle Province saranno assorbiti dai comuni e dalla Regione e che spariranno gli Istituti autonomi case popolari. Il confronto adesso si sposta su altri tavoli. Domani i vari gruppi parlamentari, di maggioranza e opposizione, si riuniranno per discutere della riforma. Se la maggioranza dovesse confermare all'Ars la linea emersa dal vertice col governatore, la strada allora sarà in discesa. Mettendo in conto i voti favorevoli delle 5 stelle i numeri in aula sono dalla parte del governatore. Ma bisognerà comunque fare i conti con gli altri gruppi d'opposizione. Il Pdl infatti è contrario alla soppressione delle Province e vuol andare al voto a maggio, alla scadenza degli organi elettivi. Il nodo a questo punto sta nei tempi. La riforma deve essere approvata entro fine mese, comunque prima dell'inizio dei comizi elettorali (il 27 marzo). Se non ci saranno le condizioni, è probabile che si lavori a un testo per il rinvio delle elezioni e la nomina di commissari. Un punto sul quale, però i 5 stelle, nei giorni scorsi, hanno detto di non essere d'accordo. Vogliono l' immediata abolizione. Il capogruppo del Pd all'Ars, Baldo Gucciardi, parla di "momento importante, perché si supera la vecchia concezione della pubblica amministrazione e si va verso una riforma per l'abbattimento di sprechi ed enti inutili". Soddisfatto anche il segretario regionale dell'Udc, Gianpiero D'Alia, "ora aspettiamo di vedere ed esaminare il testo che il governo sottoporrà ai gruppi parlamentari". (ANSA)

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