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Messinesi a Dakar,
storie di solidarietà

 La dignità della gente senegalese, il sorriso aperto e curioso dei piccoli della scuola di Pikine – quartiere popolato da quasi 2 milioni di abitanti e molto povero della città di Dakar – l’eleganza e la generosità delle donne, la voglia di riscatto dei giovani che attraverso il rap si fanno portatori di messaggi di cambiamento. Il progetto “L’arte del riciclo. Messina- Dakar a/r” era stato pensato per realizzare oggetti d’arte dai rifiuti selezionati nelle grandissime discariche di Dakar, coinvolgendo le scuole e i volontari del posto ma si è trasformato in un’avventura umana e sociale meravigliosa, cominciata lo scorso 7 febbraio, durata dieci giorni e capace di creare legami che andranno ben oltre il piccolo lasso temporale. Protagonisti di questa esperienza sono stati quattro messinesi, Clelia Marano, Linda Schipani, Gianmarco Vetrano e Federica De Cola, il loro viaggio in Senegal, finanziato dagli stessi partecipanti, è stato organizzato grazie al coinvolgimento di Alex Moustapha Sarr, rappresentante per l’Italia dell’Associazione “Jant Bi” impegnata in attività sociali proprio nel comune di Pikine. E Alex per i quattro messinesi è divenuto l’infaticabile guida che per dieci giorni li ha accompagnati tra le strade di Pikine, nella enorme discarica di Mbeubeuss, li ha ospitati nella sua casa, trasformata in factory creativa dove dare nuova vita ai rifiuti recuperati tra i fumi della discarica. Ma oltre alla realizzazione di oggetti d’arte, sia con i bambini della scuola di Pikine che con le donne e gli uomini del quartiere, che hanno da subito abbracciato il progetto e lavorato, sotto la “direzione artistica” della Schipani, con curiosità e impegno, trasformando oggetti senza vita in lampade, bambole, contenitori, esposti in una mostra che ha visto protagonisti i neo artisti locali, tanti altri sono stati i valori aggiunti del progetto. Come raccontano con orgoglio i quattro promotori: Clelia Marano, assistente sociale e mediatore che si è occupata di curare i rapporti tra l’associazione, il gruppo di lavoro e la popolazione locale, Linda Schipani, ingegnere ambientale e artista, che ha guidato i bambini e gli adulti di Pikine nel progetto di arte del riciclo, Gianmarco Vetrano, fotografo e videomaker e Federica De Cola, attrice teatrale e cinematografica che invece si è dedicata ai piccoli coinvolgendoli anche in un teatrino di marionette. «Un gruppo affiatato che da subito è riuscito a ben integrarsi nella realtà di Pikine – racconta Clelia Marano – e il risultato è andato ben oltre le nostre aspettative. Il sindaco del quartiere ci ha invitati all’inaugurazione della “Maison de la femme” centro d’ascolto per le donne senegalesi, abbiamo incontrato Guido Barbera, presidente del CIPSI, un coordinamento nazionale, nato nel 1985, che associa 37 organizzazioni non governative di sviluppo ed associazioni che operano nel settore della solidarietà e della cooperazione internazionale interessato al progetto di riciclo». Le discariche di Dakar, come molte altre in Africa, sono luoghi di miseria dove intere famiglie con i loro bambini vivono e lavorano, tra sporcizia e malattie, un progetto di riciclo dei materiali recuperati può dunque avere una valenza sociale molto importante, colta dal presidente del CIPSI «che lo ha proposto alla Biennale di Dakar – aggiunge Linda Schipani – abbiamo incontrato il direttore che ci ha chiesto di realizzare per l’edizione del 2014 di “Dak’Art” un evento da inserire nella sezione Off». E il progetto “continuerà” anche a Messina grazie ad un documentario durante il quale verrà mostrato alla città il lavoro svolto in Africa ma soprattutto la realtà di un Paese sì povero ma capace di sorprendere ed emozionare. Il video sarà presentato durante un evento, da realizzare in primavera, dove troveranno posto anche gli oggetti realizzati a Pikine. «Circa 3 mila gli scatti e tantissime ore di girato – ricorda Gianmarco Vetrano – ma prima di ogni fotografia è stato necessario farsi conoscere ed accettare dalla popolazione per cogliere la loro naturalezza, generosità ed umanità».

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